Era da tanto che non mi godevo il mare a pieni polmoni e il vento sulla pelle e questo week end l’ho trascorso sull’Hexagone II, la barca dei miei cognati, anche per portarci il mio nipotino Tommy e fargli apprezzare la barca a vela.
La forza del vento oscillava tra i 24 e i 26 nodi, una meraviglia per la navigazione. Le giornate calde e limpide. Sembrava di volare sull’acqua. La barca a vela è tutto ciò che per me rappresenta la libertà, il rispetto per la natura, e la possibilità di potersi affrancare da ritmi convenzionali. E’ il sole che scandisce i tempi e i ritmi. Si va a dormire al suo calare e ci si alza al suo levare. E durante il giorno si naviga.
E’ stata una magnifica sensazione, a contatto con la natura con quel senso di libertà che il mare e la barca a vela riescono a trasmettere.
Solo vivendo in barca ci si rende conto di quanta attrazione possa esercitare questo tipo di vita per coloro che hanno deciso di mollare tutto, casa e lavoro sedentario, e andar per mare. In barca si vive veramente con poco e di poco e ci si rende conto perfettamente di quanto superfluo e inutile ci sia attorno a noi nella vita normale e quotidiana.
Dopo 4 mesi vissuti a New York dove l’esercizio alla rinuncia di fronte alla giostra del consumismo era messo continuamente alla prova, un week end come questo è stato un toccasana.
Siamo vittime di troppo cibo, troppe convenzioni, troppe meschinità, troppe volgarità, troppo di tutto in un esercizio bulimico da cui ci si dovrebbe liberare. Il contatto con la natura fa veramente riflettere e aiuta a distinguere i bisogni dai desideri. E il contatto con gli affetti più cari e le continue dimostrazioni di amore è stato quanto di più bello ho vissuto.
Il mio piccolo marinaio alle prese con la scotta del fiocco
La cambusiera al timone
Dopo la navigazione, al bar.
Tutto questo ascoltando Santana &Dave Matthews in Love of my life
17 ottobre 2011 at 22:51
“Siamo vittime di troppo cibo, troppe convenzioni, troppe meschinità, troppe volgarità, troppo di tutto in un esercizio bulimico da cui ci si dovrebbe liberare.” Quant’e’ vero.
Ma che bello il tuo nipotino: sembra David da piccolo!!! 😉
19 ottobre 2011 at 11:16
@B&K: ieri ho visto un documentario sui bambini denutriti….e noi qui a lottare per i chili di troppo. E’ veramente pericolosa la logica del consumismo. 😦
Tommy è meraviglioso! Davvero assomiglia a David? Che bello!!!!
17 ottobre 2011 at 23:48
In effetti, passare da vivere in NYC ad un weekend quasi in isolamento in barca e’ l’essenza yin/yang! Non si riesce ad apprezzare l’uno, senza aver sperimentato l’altro!! bentornata, sentiamoci quando si riesce (stupid time zone!!!)
19 ottobre 2011 at 11:18
@Moky: per capire a volte è necessario provare l’esperienza. Si potrebbe vivere veramente con poco e non solo in barca. Ma non per mortificarsi, semplicemente per non farsi sopraffare dal superfluo che, spesso, crediamo sia necessario.
Sentiamoci quando vuoi…..queste 9 ore di fuso sono una vera rottura!!
18 ottobre 2011 at 11:20
Che marinaio!
Laura
19 ottobre 2011 at 11:20
@Laura: è Capitan Biondino! Così lui si è definito.
Ma ha dato il nome anche alla ciurma: Capitan Sigaretta, Capitan Barbetta, Capitan Baffetti. Solo a me non ha dato nomi!!
18 ottobre 2011 at 12:28
ciao cara, sono sparita causa nuovo lavoro molto impegnativo a tutti i livelli, ma come vedi alla prima micropausa che mi concedo son venuta a sbirciarti ^___^
Spero ancora in quella cenetta che dicevamo (anni luce fa??!!), nel frattempo un abbraccio fortissimo
19 ottobre 2011 at 11:22
@Marta: lo immaginavo fossi indaffarata! Spero che il nuovo lavoro sia ricco di soddisfazioni. La cenetta è sempre lì che ci aspetta. Dobbiamo veramente organizzarci. Un abbraccio a nche a te!! 🙂
20 ottobre 2011 at 09:07
Quanto hai ragione!! Condivido ogni passo di questo post…le giornate all’aria aperta, il contatto con la natura etc rigenerano completamente e ricaricano di energie positive!! Non è anche questa Forza della Natura!?!? 🙂 E in questo mondo arrivista sono cose sempre più difficili da ottenere, purtroppo…son di fretta ora ma tornerò su queste tue righe, mi han colpito particolarmente!! ps. che bel nipotino, anzi bellissimo!
21 ottobre 2011 at 08:18
@Sarosky: sarebbe il mio sogno quello di vivere in libertà, all’aria aperta, senza orari, senza costrizioni. 🙂 …Invece mi lascio travolgere da ritmi e obblighi in cui non mi riconosco. 😦 Ma io sono quella dei colpi di testa e prima o poi……. 😀
Tommy è veramente una meraviglia ed è pure dolcissimo!!
21 ottobre 2011 at 20:31
Brava Titti, il troppo di tutto è proprio quello che ci vogliono far credere sia fondamentale e necessario come valore assoluto, mentre spesso sono le cose più semplici e vicine alla natura a darci le emozioni più vere e positive.
P.S.
Bellissime foto.
Ciao
Franco
22 ottobre 2011 at 16:48
@Franco: purtroppo siamo vittime di chi pilota i nostri desideri lasciandoci credere siano bisogni fondamentali e irrinunciabili. Non sopporto più nemmeno quelli che, per giustificare l’aver soddisfatto certi desideri si nascondono dietro la banale affermazione “si vive una volta sola”.
PS: detto da te è un gran complimento ma sto arrossendo….
Ciaoooo
24 ottobre 2011 at 08:45
… ma Titti adorata, ecco dove sei…
Solo orora scopro mitico Tittiblog. Santo cielo, ora mi rifaccio e lo perlustro tutto e già mi sento felice che d’ora in poi ti troverò qui.
Ti abbraccio forte forte e inizio a leggere (poi attenta che do il via al commento nonstop!).
baci, Elena
24 ottobre 2011 at 16:58
@Elena: Elenuccia, sei la benvenuta!!!! Ma che bello trovarti qui dopo tanto tempo!! Ma allora non hai il broncio con me!!!! WOW! Posso venire a trovarti nel mitico tinello??? Mi manca, sai??
24 ottobre 2011 at 12:21
ciao Titti! hai un nipotino splendido e le foto sono, al solito fantastiche 🙂
hai proprio l’anima del reporter…
24 ottobre 2011 at 17:00
@Luu: Ciaooooooooo, che bello ritrovarti!!!!!!!!!!!! Ho l’anima zingara e come reporter sono maldestra…….. E tu sei buona con me!!!! Tommy è un angioletto!!!