Lingueglietta è nella classifica dei Borghi più belli d’Italia, ed è il paesino dove nacque Mario, mio padre e dove, nel piccolo cimitero vista mare, vi riposa da 25 anni. Morì giovanissimo lasciandomi un vuoto incolmabile e un rapporto molto complesso rimasto, inevitabilmente, in sospeso e, di conseguenza, irrisolto e incompiuto. Di lui mi resta l’amore per il jazz, per i viaggi, lo spirito un po’ avventuriero, il senso dell’umorismo e alcuni insegnamenti che, ancor oggi, ritengo fondamentali e imprescindibili. Mi ripeteva:
“Lasciati sempre guidare da questi due fari: onestà e conoscenza”
“Ascolta sempre jazz”
“Leggi molto”
“Viaggia molto, osserva, confrontati”
“Studia”
“Non dire no grazie a chi ti offre qualcosa, pensando di essere educata perché se hai voglia di accettare, accetta. Allo stesso modo quando offri qualcosa lo devi fare sempre con il cuore, con generosità, altrimenti astieniti.”
“Le cose nuove usale, non tenerle in un cassetto temendo di usurarle o rovinarle o di fare torto a chi te le ha donate. Le cose vanno usate, non sono oggetti di culto.”
Questa è l’altra parte delle mie radici, forse meno significativa dal punto di vista della mia formazione ma non meno intensa.
La prima parte è rappresentata da Torbole sul Garda e ne ho parlato QUI
Un tipico carruggio in ardesia e cotto
Lingueglietta non ha strade carrabili ma solo carruggi che, un tempo, erano percorsi solo dai muli dei contadini. Le automobili si lasciano al parcheggio della piazza della Chiesa o in un nuovo parcheggio più lontano e, se questo è uno svantaggio per il trasporto di borse e bagagli, è un grande vantaggio per la pace e il piacere del silenzio.
La pizzeria “La fortezza”
La terrazza della Pizzeria “La fortezza”
Vista di San Lorenzo al mare dalla terrazza della mia casa
Lingueglietta per me è il profumo dei limoni, il fascino degli olivi, i colori delle bouganville, il mare, le donne con i segni della fatica sul volto rugoso, è il ricordo del mulo di Terzilio che percorre i carruggi fino al frantoio, la nostalgia del bar di Fifina e l’odore delle sue sigarette forti, la festa di San Rocco, i dolci all’anice, mio padre che mi parla sotto il secolare leccio e mi dice che mi vuole bene.
La mia casa qui non è quella che fu dei miei nonni paterni ma un acquisto che desiderò fare mio padre per trascorrere, lontano dalla città e nel suo paesino natale, periodi più o meno lunghi di riposo, una sorta di buen retiro.
Le cose non andarono secondo il disegno immaginato anche in seguito alla separazione dei miei. La casa fu quasi in stato di abbandono per molti anni e io stessa quel luogo e quelle zone le trovavo ostili perché mi evocavano ricordi dolorosi, distacchi affettivi e lacerazioni forti.
Con l’aiuto di mio marito Seb, sempre al mio fianco e sempre pronto a curare le mie ferite, alcuni anni fa decidemmo di ridare vita a quella casa bellissima e ritornare con animo leggero in quei luoghi d’infanzia.
La casa, grazie alla presenza di simpatici e innocui piccoli gechi in terrazza, l’abbiamo chiamata “La casa dei gechi”.
Lingueglietta (zona “Villa”, parte bassa) vista dalla strada verso San Lorenzo al mare
La mia casa è quella rosa con le imposte verdi
I gechi in ferro sulla rete
La mia terrazza
San Lorenzo al mare dalla mia terrazza
Cesto di limoni dell’albero di Giovanni, mio amico d’infanzia e vicino di casa.
Finalmente mi sono riconciliata con questa terra, ho superato le ultime resistenze ad andarvi e ora mi godo un luogo bellissimo dal clima invitante tutto l’anno, a un passo dalla Costa Azzurra con la possibilità di scegliere la pace e il silenzio del paesino oppure la vita frenetica della riviera a 5 km.
Ascoltando uno dei pezzi che ascoltavo insieme a mio padre: Bix Beiderbecke in Candelights
21 dicembre 2011 at 10:46
Ciao Titti,
sembra che in tutte le famiglie esista una campagna, un paesino, una villa di campagna, sulla quale pesano le intenzioni dei genitori rovinosamente disattese dalla vita. Sono davvero contento che tu sia riuscita a riappacificarti con quei luoghi. A me purtroppo è andata diversamente: per farla breve, pineta e villa nel centro del Salento dilaniata da diatribe emotive e di eredità e venduta in completo stato di abbandono a una coppia… olandese. Così è la vita! 🙂
21 dicembre 2011 at 11:15
Bel racconto.
Spero di essere in grado anch’io, quando sarà il momento, di curare altrettanto bene il rapporto con le mie radici e il mio borgo.
Saluti
21 dicembre 2011 at 11:55
Tra Lago di Garda e paesino in Liguria, non saprei cosa scegliere. Forse per il fatto che è “sempre più bello ciò che è lontano”, a ben vedere mi pare che Lingueglietta abbia un fascino insuperabile… Fortunata te che a seconda dell’umore puoi scegliere in quale dei due “nidi” rifugiarti! Ha sicuramente fatto bene Seb a convincerti alla ristrutturazione, che ha riportato alla luce uno scrigno prezioso!
Ma preziosi sono ancor più i consigli e gli insegnamenti di tuo padre, il quale sembrava essere una persona intelligente, saggia, e dalla rara capacità di esprimere i propri sentimenti. Quello è il tesoro più bello che, nonostante il dolore della sua dipartita, non potrà mai toglierti nessuno, perchè, come vedo, è diventato parte integrante di te. Sei una degna erede, vanne fiera!
21 dicembre 2011 at 22:22
bellissimi posti, bellissime foto e bellissimo racconto. complimenti per la vostra casetta!
21 dicembre 2011 at 22:29
complimenti posti incantevoli
22 dicembre 2011 at 00:30
Splendido buen retiro, è un piacere scoprire cosa c’è dietro a un luogo così incantevole per te! La casa l’avete sistemata davvero benissimo!
22 dicembre 2011 at 17:24
@Massimo:hai detto bene “intenzioni rovinosamente disattese”! Mi spiace che tu abbia perduto un luogo a te caro. Purtroppo gli interessi, a volte, hanno la forza distruttiva di un uragano. Ma spesso le cose, apparentemente negative, hanno un risvolto positivo. Prova a pensarci.
@Dioniso: mi pare che già adesso hai un rapporto stretto e diretto con le tue zone di origine. Di conseguenza, non ti sarà difficile. Giovanni, quello dei limoni sulla foto è un professore di matematica (laureato in matematica pura a Genova……oddio!!!!) 😀
@Giusy: mio padre, a proposito del lago di Garda diceva sempre “Il padreterno quando ha creato il mondo ha fatto tutto in brutta copia e poi ha ricopiato in bella copia. La brutta copia è il lago di Garda, la bella copia la Liguria!” – Non aveva assolutamente ragione!!! Entrambi i luoghi sono bellissimi.
@Herbs: grazie!!!! 😀 😀
@Giovanna: grazie!
@Yari: spero tu la possa vedere dal vivo!!!! A presto! 😀
22 dicembre 2011 at 19:06
Bella la casa, belli i geki, bella la storia “dietro”, pur se un po’ triste.
23 dicembre 2011 at 20:34
@Moky: mi piacerebbe la vedessi!! 😀
23 dicembre 2011 at 20:38
Se vengo in Italia in visita, la “casa dei geki” sara’ una meta di sicuro! Grazie dell’invito!! (Era un invito, vero???!!! )
23 dicembre 2011 at 20:40
@Moky: of course che era un invito!!!!!!!!!!! 😀 😀 Non “se” ma “quando” devi dire!
24 dicembre 2011 at 13:42
Buon Natale Titti!!… a te Seb e ai tuoi bellissimi nipotini
un bacio
24 dicembre 2011 at 13:43
che posto incantevole, grazie perchè non lo conoscevo!
24 dicembre 2011 at 22:25
@Anna: Grazie, cara! Buon Natale anche a te, sereno e denso di emozioni belle! Un abbraccio!
@Sara: se avrai occasione di passare da quelle parti, il posto merita una visita! 😀
28 dicembre 2011 at 11:35
Ah, il babbo, era di parte!
28 dicembre 2011 at 22:25
@Giusy: eh già…era proprio di parte!!! 😉
28 dicembre 2011 at 12:03
Avevo letto questo post già qualche giorno fa ed anche oggi vengo a rileggermi gli insegnamenti di tuo padre…semplici perle di saggezza. Un abbraccio 😀
28 dicembre 2011 at 22:53
@Sarosky: Sono insegnamenti che tutti i genitori trasmettono ai propri figli. Il fatto che mio padre sia morto molto giovane, dà a queste semplici regole una nota di struggente romanticismo. Un abbraccio. 😀
23 gennaio 2012 at 15:37
ciao! Abito a San Lorenzo al Mare. E’ vero la Liguria è bella e ha un bel clima, ma la vita frenetica della riviera a mio avviso non esiste. Assente, come il lavoro….
Raffaella
23 gennaio 2012 at 15:42
@Raffaella: benvenuta!!! davvero abiti a San Lorenzo? Ma che bello!!! per me Lingueglietta è il ritorno alle origini ed è anche vivere nel silenzio. Vivendo a Milano, sono aspetti che apprezzo molto. Capisco, però, cosa intendi. Torna a trovarmi virtualmente, in attesa di un incontro reale! a presto!! 😀
27 gennaio 2012 at 12:42
Ciao Titti,
sono andata a ritroso a leggere qualche post e ho trovato questo… forse nel post di Newport avevo scritto di essere originaria di Imperia, comunque quando ho letto Lingueglietta mi ha sorriso il cuore, perchè una delle mie amiche di infanzia e vicina di casa aveva la campagna appena sotto Lingueglietta e ricordo i pomeriggi a giocare con lei nell’orto 🙂
p.s. belli gli insegnamenti di tuo padre 🙂
27 gennaio 2012 at 17:29
@Alessandra: sì, da qualche parte avevi scritto che sei di Imperia tanto che nel commento sul tuo post ho parlato del gemellaggio.
Mi fa un certo effetto, piacevole e romantico, sapere che conosci Lingueglietta e già leggere quel nome nel tuo commento (scritto ben due volte) mi emoziona. Senti, sarebbe magnifico incontrarsi anche là!! Yeaahhhhh!! 😉
ps: grazie! 🙂