Caprino vegan


Ascoltando Madeleine Peyroux che, a dispetto del suo nome francese, è americana, in Once in a While,  ho preparato questo “formaggino” veramente fresco e delizioso, spalmabile ma anche ideale come salsa per accompagnare verdure lessate o crude. Si sposa benissimo con le patate.

Ingredienti:
500 g di yogurt di soia al naturale
1 cucchiaino di limone
un pizzico di sale
erbe aromatiche (erba cipollina , misticanza di fiori)

Procedimento:
Filtrare lo yogurt in un colino molto fitto (in mancanza del colino ad hoc,  è opportuno utilizzare uno strofinaccio)
        
Lasciare filtrare lo yogurt in frigo per almeno 2 giorni. Più giorni si lascia filtrare e più si compatta. Anche 3-4 giorni.
Togliere lo yogurt  dal frigo e disporlo in una ciotola. Aggiungere il limone e il sale e mescolare bene.
Insaporire con erba cipollina

oppure con misticanza di fiori

Assaporare il caprino ascoltando, in sottofondo, la voce della jazzista americana.

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23 responses to “Caprino vegan

  • Cesca*QB

    Adoro l’erba cipollina ^_^
    Col trasloco ho ritrovato un vampioncino della Sonnentor di sale & fiori 😉
    Caprino 4 ever!

  • Barbara

    ok ci provo.
    perchè sinceramente il cosiddetto vegrino non mi ha entusiasmata, sentivo troppo il gusto dello yogurs sojoso in sottofondo. Uso anche io il Soyasun e la misticanza di fiori non manca mai.
    umm.
    va bene provo, poi ti dico.
    provo anche il pezzo, da ascoltare, grazie 🙂

  • Herbs

    sembra proprio cremoso, è da quasi un anno che ogni volta che vedo qualcuno che l’ha fatto mi dico ‘sì, lo faccio anche io!’ magari questa è la volta buona.

    Ho un dubbio sulla scadenza. Visto che dovrei lasciarlo in frigo 2 giorni non dovrei usare lo yogurt che scade fra 2 giorni, giusto? In realtà un paio di volte ho mangiato lo yogurt di soia un paio di giorni dopo la data indicata come scadenza ma non era acido, né ho avuto effetti collaterali..
    Buona giornata, Titti!

  • accantoalcamino

    Titti, che sinfonia di colori, mi piacciono queste preparazioni, provo 🙂

    • Titti

      @Cesca*QB: abbiamo gli stessi gusti! Il caprino Veg è davvero versatile e piace anche agli onnivori (testato). 😀

      @Barbara: dai prova e poi fammi sapere. Lo yogurt soyasun non lo trovo tanto sojoso. Sarà che con gli aromi e il sale, il gusto di sottofondo è camuffato bene. Il pezzo è bello, ascoltalo in relax. Baci! 😀

      @Herbs: sì, è cremosissimo e più lo lasci in frigo a scolare più si compatta.
      Le scadenze sulle confezioni sono indicative e due giorni non cambiano nulla. Addirittura, quando c’è scritto “preferibilmente” accanto alla data di scadenza, puoi considerare molti giorni in più. Io sto usando un ketchup scaduto a novembre 2011….buonissimo!!!
      Buona giornata anche a te!!! 😀

      @accantoalcamino: prova prova, non te ne pentirai!! Baci. 😉

  • Katy

    Lo amo! Per me è un cavallo di battaglia della cucina vegan! Sarà che qui in Italia non abbiamo molta scelta di veg formaggi, ma io non potrei più farne a meno!
    A proposito Titti, quando sei stata negli USA hai avuto modo di mangiare un formaggio veg che si chiama Tofutti? Sul web spopola e ne sono molto incuriosita…
    Grazie 🙂

    • Titti

      @Katy: sì sì, Katy, è davvero una soluzione per ogni evenienza senza essere un ripiego. Ed è stato apprezzato dagli onnivori!!! 😀
      Il Tofutti l’ho acquistato più volte durante la mia permanenza a New York perché, essendo impegnata tutta la settimana e per tutto il giorno, era una soluzione rapida per la sera quando, stravolta, non avevo voglia di cucinare. Ma è un agglomerato di ingredienti (un’infinità di ingredienti) tutt’altro che salutari e non te ne consiglio l’acquisto ma, solo per toglierti lo sfizio, un assaggio occasionale. Io prendevo le “sottilette” per farmi i sandwich e la crema tipo philadelphia. Baci 😀

  • Sara

    non l’ho mai assaggiato, lo proverò di sicuro!

  • saretta

    Ciao Titti!Ti leggevo su Veganblog e ora..sono approdata qui!Che bel blog, sei una persona davvero interessante 🙂
    Il vegcaprino è davvero buono, proverò con la misticanza di fiori!
    Un abbraccio
    sara 🙂

    • Titti

      @Sara: ti assicuro che se lo fai non te ne pentirai!! Fammi sapere quando lo avrai provato e con quali aromi/spezie! 😉

      @Saretta: Benvenuta Saretta, che piacere trovarti qui!! Ora sono qui e ogni tuo passaggio sarà sempre gradito. vedo che anche tu hai un blog. Verrò a farti visita presto! Ciao!!! 😀

  • Yari

    Ormai sei la maga dei formaggi vegan freschi 😉

  • Katy

    Davvero? Non credevo fosse così poco salutare.
    Allora non mi perdo nulla. 😉
    Viva il nostro salutare e buonissimo caprino vegan!!!! 😀

  • giusy

    Illuminami un po’: pensavo che i Vegan potessero mangiare i derivati degli animali… ovviamente è una mia ignoranza. Mi pareva che i Vegan non mangiassero ciò “che ha gli occhi”…
    La soja piace molto anche a me e la trovo molto salutare. Questo derivato lo provo con lo yogurt di soia che preparo a casa con la yogurtiera, mi sembra goloso, e tu lo presenti in una maniera così accativante!
    La musica in sottofondo ispira proprio qualche lavoretto da fare in casa in totale calma e relax. Baci!

    • Titti

      @Giusy: i vegan non mangiano nessun prodotto di origine animale. Quindi non solo ciò che ha gli occhi ma anche altri prodotti considerati vegetariani e cioè: latti animali (a parte il latte materno umano per il neonato) e derivati (yogurt, formaggi, burro, latticini vari), uova, miele. E ovviamente tutti i prodotti confezionati che li contengono (biscotti, preparati alimentari, ecc.).
      Inoltre l’etica vegana non abbraccia solo l’aspetto della nutrizione ma anche altre sfere: vestiario (no lana, no seta, no pelle, pellicce), divertimento (es. no ai circhi con animali), arredamento (divani in pelle, lana, ecc), uso di prodotti testati su animali. E no alla vivisezione e agli esperimenti su animali.
      Il principio è, in estrema sintesi, che nessun essere senziente deve essere oggetto di sofferenza, sfruttamento, maltrattamenti.
      Sembra difficile vivere con quelle che appaiono come privazioni ma non è così.
      Non sono un’integralista e tutto ciò che avevo di origine animale prima di diventare vegan continuo ad usarlo fino alla fine. Ad esclusione del giubbotto da moto, in pelle, perché mi fa sentire a disagio. Ma le scarpe, le cinture e le borse le userò fino a che non saranno consumate. Purtroppo erano acquisti di ottima qualità di cui prevedo una vita molto lunga… Pensa che ho due paia di stivaletti alla caviglia acquistati nel 2000 ancora in perfetta forma…….
      Anch’io ho una yogurtiera e molto spesso autoproduco lo yogurt. L’ho fatto proprio ieri. Il caprino vegan, aromatizzato alle erbe è piaciuto moltissimo anche a palati non avvezzi al mio tipo di alimentazione.
      A presto!!! 😛

  • giusy

    Grazie per la delucidazione in tema.
    Sì, vista così sembra di difficile realizzazione ma come tutte le cose, basta organizzarsi, poi si fa l’abitudine.
    E’ uno stile di vita, infatti.
    Da una parte lo condivido appieno, dall’altra mi sono sempre chiesta che fine farebbero tutti quegli animali da “cortile” selezionati dall’uomo per i propri bisogni e che adesso in natura non potrebbero sopravvivere. Mucche, galline ecc, verrebbero reintrodotte in natura se nessuno usufruisse più della loro natura? E in quanle quantità? Dove come? In una riserva?
    A parte che non tutti si convertirebbero mai a una tale filosofia, quindi il problema nemmeno si pone…

    • Titti

      @Giusy: è più facile mettere in pratica questo stile che descriverlo, effettivamente.
      Gli animali da cortile morirebbero di vecchiaia ma penso che ce ne sarebbero di meno. Le mucche vengono ingravidate in continuazione per fare i vitellini. In una situazione ideale si accoppierebbero seguendo la natura. Chissà, forse sono l’ultima dei romantici…. Un abbraccio e a presto!!!!!! 😉 😉

  • giusy

    A presto, sì!!!!

  • Tiziana Titti

    lo faccio adesso o domani?

  • stefycunsy

    appena troverò uno yogurt degno proverò la tua ricetta.
    Io lo avevo fatto con il latte di soya: http://stefycunsyinyourkitchen.blogspot.it/2012/07/produzione-di-formaggio-spalmabile.html

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