I ciclisti non hanno mai goduto della mia simpatia perché sono tutti – chi più, chi meno – indisciplinati.
Sì, tutti.
E questa sregolatezza è uguale in tutto il mondo o, almeno, nei paesi che ho visitato (che non sono pochi).
Passano con il rosso, sfrecciano sui marciapiedi (a volte scampanellando per chiedere strada… In Giappone è consentito viaggiare sui marciapiedi), attraversano le strisce pedonali in sella (e, spesso le attraversano solo a metà “da pedone” per poi immettersi, inopinatamente, nella carreggiata “da veicoli”), pedalano in coppia (affiancati) per chiacchierare, pedalano sulla riga di mezzeria, pedalano nelle corsie riservate agli autobus rallentandone l’andatura, parcheggiano davanti agli ingressi dei negozi, negli spazi riservati alle moto o, addirittura, nello stesso spazio dove si trova già una moto, costringendo il malcapitato motociclista a manovre faticose per uscire, legano la bici ai cancelli.
Perché scrivo tutto questo, visto che ho già scritto QUI? E perché non ho citato l’infrazione, a mio avviso più pericolosa, che commettono i ciclisti e che è quella di andare contromano?
Perché è pazzesco che ci sia un provvedimento che consente ai ciclisti di andare contromano!
E’ vero che, perché ciò sia possibile, le strade devono essere larghe almeno 4,25 metri e che la velocità massima sia di 30 km/orari
Ma chi rispetta una velocità di 30 km/orari ?
Su certe strade cittadine (parlo della mia città, Milano) a scorrimento veloce, è quasi impossibile andare a 50 km/orari. Figuriamoci a 30!
E siamo sicuri che i ciclisti percorreranno contromano solo le strade consentite? Non credo proprio.
Trovo che questo provvedimento sia veramente incauto e dissennato soprattutto per i ciclisti che, trovandosi di fronte un automobilista che, per riflesso condizionato, non si aspetta nessun veicolo contromano, finiscano a terra.
Certo, motociclisti e automobilisti non sono immuni da scorrettezze. Ma i ciclisti – sarà perché si sentono ecologici o perché non hanno targa- hanno quell’arroganza che trovo insopportabile.
Ascoltando Katie Melua in Nine million Bicycles
17 aprile 2012 at 16:36
Mi trovi al tuo fianco in questa lotta!!! 🙂
Chi meglio di Gioele Dix può esprireme i nostri sentimenti in materia?
17 aprile 2012 at 17:06
Io parlo da ex ciclista, ex agonista, correvo in MTB a livello mondiale (posso dirlo).
Spesso gli allenamenti li alternavo ad allenamenti su strada con la bici da corsa.
Non ho mai accettato chi mi si affiancava che veniva mandato regolarmente “a ruota” (sempre uomini mi affiancavano, chissà perchè, forse perchè ero una bella gnoccolona? 😀 ).
Non ho mai viaggiato contromano, non ho mai ostacolato gli automobilisti in quanto automobilista anch’io. Non sono mai passata col rosso ed ho sempre rispettato il codice della strada…se uno è educato lo è comunque, ciclista o meno anche se, purtroppo, per esperienza personale, i “cicisti” che ho incontrato negli anni ne sono carenti, sia per educazione stradale che educazione e basta. Bacio a Joy 🙂
17 aprile 2012 at 18:45
Mea culpa. 🙂 Sono reo di quasi tutte le suddette infrazioni.
17 aprile 2012 at 19:35
titti, “cicista” sta per “ciclista” 😀 …sto cucinando per te 😉
18 aprile 2012 at 13:26
ehm, io sono una ciclista… ma una ciclista disciplinata, davvero… pleeease, non mi odiare!
ps: non riesco piu’ a commentare con i miei soliti vecchi dati (wordpress mi chiede di inserire una password…???) ecco perche’ commento usando il mio twitter account
18 aprile 2012 at 17:55
Concordo in pieno.
E quando viaggiano in gruppi e si mettono in fila orizzontale per fare le chiacchere, occupando tutta la carreggiata? E tu, per superarli, devi andare nell’altra corsia… cose da matti!
Dovrebbero esserci dei controlli.
Inoltre da me, anche nei tratti dove ci sono le piste ciclabili, non le usano…ma allora!
Buona serata Titti 🙂
20 aprile 2012 at 00:25
18 aprile 2012 at 18:26
anche io appoggio la lotta e anzi se volessi fare una bella strigliata a mio marito…:)
18 aprile 2012 at 19:45
hai ragione Titti.. forse le due ruote ti danno un senso di libertà che ti porta anche un po’ all’anarchia. Il problema è quando questo senso di libertà ti mette in pericolo o ti fa diventare un pericolo anche per gli altri… certo se considerassero la bici come un vero mezzo e le riservassero delle piste adatte e degli spazi accettabili forse cambierebbe anche il loro comportamento… anche se non so.. perchè gli automobilisti e anche i motciclisti, quanto a indisciplina si difendono molto molto bene!
e a proposito dei ciclisti che scampanellano sui marciapiedi chiedendo strada mi son ricordata che a Milano li odiavo: da noi i marciapiedi non sono così larghi da sembrare una carreggiata, quindi non trovi neppure ciclisti che scampanellano in maniera così irriverente! 😀
19 aprile 2012 at 16:47
@Cesca: la lotta è dura!! Perché è duro contrastare comportamenti opportunisti.
@accantoalcamino: non mi riferivo a ciclisti agonisti, sportivi professionisti ma a ciclisti in senso generale.
Tu sei l’eccezione che conferma la regola. E’ vero che se uno è educato lo è sempre ma quando monta in sella si trasforma….. 😀
Joy ti manda un grattino! 😛
@dioniso: già ti fa onore ammetterlo. 😛 Tu mi confermi che anche persone aperte, educate, civili, colte, perbene, rispettose, ecc. quando montano in sella cambiano registro. Meditate, gente, meditate…..
@Antonella: evviva le donne cicliste disciplinate! 😀
@Katy: sì, insopportabile la fila di ciclisti chiacchieroni e invasori della carreggiata!!! I controlli non ci sono, purtroppo e,a nche se ci fossero, sarebbero insufficienti! Anche a Milano, le pochissime piste ciclabili sono vuote. In compenso, i marciapiedi sono pieni. Bacioni, carissima! 😉
@donna con fuso: ahhh, hai il marito indisciplinato?! Ho visto a NY un sacco di indisciplinati nonostante le numerose miglia di piste ciclabili. Lo so, è più forte di loro! 😉
@Herbs: Il fatto che le due ruote diano un piacevole senso di libertà e siano, indiscutibilmente, un mezzo ecologico e pulito, non deve far perdere il senso civico e il rispetto del codice della strada sia per l’incolumità del ciclista, in primis, sia per quella degli altri.
E’ vero che certi automobilisti e certi motociclisti sono indisciplinati ma, secondo una mia personale statistica, questi soggetti sono maleducati in tutti gli ambiti della vita. E si tratta di una percentuale ridotta. Mentre i ciclisti indisciplinati rappresentano il 99% dei pedalatori (Pensavo il 100% ma, leggendo il commento di accantoalcamino e di Antonella, credo nel loro senso civico). E tra questi si celano persone educate, perbene, rispettose, civili, di cultura.
Gli scampanellatori da marciapiede vorrei vederli sbandare… 😛
19 aprile 2012 at 22:23
mi trovi al tuo fianco nella lotta contro……CHIUNQUE giri per strada in modo dissennato, incauto, indisciplinato, irrispettoso, eccetera. Ma chiunque però.
negli anni, andando in macchima, moto, motorino, pattini, a piedi, ed in bici, ho imparato che non esistono le categorie di ignoranti maleducati, ma solo singoli ignoranti maleducati, in qualunque frangente/luogo/mezzo si trovino.
permettere il contromano però è davvero da folli, per l’incolumità di chiunque, come hai detto bene tu: per chi ci va, contromano, e per chi non si aspetta certo di vedersi sbucare qualcuno contromano.
bacio 🙂
20 aprile 2012 at 00:13
@Barbara: certo, chiunque si comporti impropriamente sulla strada va combattuto ma ho stigmatizzato il comportamento dei ciclisti perché riguarda la totalità (o quasi) di essi. I ciclisti avvezzi a percorrere (in sella) marciapiedi e strisce pedonali o ad andare contromano (ancor prima del dissennato provvedimento) sono la norma. Motorini e moto in corsa sui marciapiedi (mai visti che attraversano le strisce pedonali) sono l’eccezione.
Probabilmente i ciclisti non si rendono conto di essere indisciplinati perché si sentono sottili, non ingombranti, di una categoria altra rispetto a quella dei veicoli. E invece sono visibili, sono veicoli anche se più lenti e sono, a tutti gli effetti, veicoli.
Bacio 😉
20 aprile 2012 at 21:19
Uh, sapessi in California! Girano persino con delle magliette con scritto “Bicycles allowed full lane”!
26 aprile 2012 at 09:34
@Silvia: la protervia non ha confini! 😀
26 aprile 2012 at 15:34
Io sono ciclista da sempre x sopravvivenza ma..due mesi fa ho rischiato di essere ammazzata da un cretino che ha aperto al portiera senza guardare e..andavo nel verso giusto!Qui a Milano è dura la vita x i ciclisti, anche quelli disciplinati!
26 aprile 2012 at 15:46
@Saretta: ciao e bentornata! 🙂 Anch’io, viaggiando su due ruote (a motore) sono vulnerabile, quanto un ciclista, alle portiere di automobilisti distratti ma, fortunatamente, non mi è mai capitato di esserne vittima. Quasi quotidianamente, invece, devo “combattere” con ciclisti indisciplinati che mi fanno fare brusche sterzate per schivarli. Il mio incubo sono i “contromanisti” e gli attraversatori pedonali a metà (intendo quelli che fanno i pedoni per metà strisce e poi si immettono nella carreggiata, trasformandosi, senza preavviso, in veicoli).
Ti fa onore la tua disciplina anche se, come osservi, Milano non è una città adeguata ai ciclisti. Dovrebbero scomparire le macchine e le moto lasciando solo le bici. Se si arrivasse a una soluzione così, diciamo drastica (potenziando i mezzi pubblici), sarei solo contenta. 😛
7 giugno 2012 at 14:11
sono d’accordissimo con te, in più a me capita spesso che non diano la precedenza quando vengono da una pista ciclabile e si immettono in una strada, poi se qualcuno li investe piangono.
7 giugno 2012 at 14:21
@Nadir: ciao Elena e bentornata! Hai perfettamente ragione riguardo l’indisciplinatezza dei ciclisti quando non danno la precedenza provenendo da una ciclabile! Si sentono i padroni della terra!!
PS: mi fa piacere questa tua visione dei ciclisti perché avrei giurato che fossi dalla loro parte tout court! Mi sbagliavo di grosso! Un abbraccio! 😀