Erano anni che desideravo incontrare il Dalai Lama e, quando leggevo dei suoi viaggi e degli incontri con la gente, mi rammaricavo per essere sempre al posto sbagliato nel momento giusto.
Non sono una devota buddista (o, per lo meno, non lo sono ancora….) ma, conoscendo l’apertura e il rispetto verso gli altri e la totale assenza di intenti di proselitismo da parte della dottrina buddista, ho sempre percepito gli incontri con il Dalai Lama come un’esperienza preziosa e rara, da vivere almeno una volta nella vita e farne tesoro.
Già nei miei viaggi in Giappone avevo percepito l’apertura del buddismo giapponese e, forse da allora, la curiosità e la voglia di conoscerne meglio i contenuti, non si sono mai arenate.
Tra le altre cose, incontrare un Premio Nobel per la Pace (riconosciutogli nel 1989) non ritengo sia cosa di poco conto.
Da quando ho letto la notizia del suo arrivo in Italia – mesi or sono – ho sperato che, se non proprio nella mia città, arrivasse in una città vicina e facilmente raggiungibile.
La gioia è stata immensa quando ho saputo che sarebbe venuto a Milano per due giornate di incontri.
Ho prenotato i biglietti la scorsa primavera per entrambe le giornate, emozionata più che mai.
Non intendo soffermarmi né affrontare i suoi insegnamenti perché non ne sarei all’altezza ma voglio sottolineare l’atmosfera che si respirava nel grande spazio del Forum di Assago.
Un’atmosfera lieve, una sensazione di pace, di calma beatitudine, forse anche per i colori che dominavano il palco, al centro del quale sovrastava il trono del Dalai Lama.
Ai lati del trono, i monaci seduti nella tipica posizione accovacciata (mi sono chiesta: ma non soffrono di mal di gambe stando ore e ore in quella postura?) e, nella prima fila di destra, il bravissimo interprete consecutivo (quello con la camicia azzurra e un nastro rosso al collo).
Quattro maxischermi permettevano una visione nitida e ravvicinata dell’evento.
All’ingresso del Dalai Lama l’emozione è stata forte e palpabile e io, che mi sono sempre considerata super partes, per quanto riguarda le religioni, mi sono sentita coinvolta e commossa. Il suo sorriso, la sua simpatia, il suo carisma non potevano lasciare indifferenti.
Un grande applauso lo ha accolto come una rockstar e, solo in quel momento e per il tempo dell’applauso, l’atmosfera tipicamente religiosa ha lasciato spazio a una dimensione più laica.
Ogni discorso, della durata di circa 10 minuti, parte in inglese e parte in tibetano, si alternava alla traduzione consecutiva del bravissimo interprete che conosceva alla perfezione- evidentemente – sia l’inglese sia il tibetano.
Il Dalai Lama ha messo in evidenza che la tensione solo verso una vita materialistica impedisce il raggiungimento della felicità mentale e di benefici. E già questo, almeno a me, basta per meditare a lungo sull’importanza di valori solidi e non superficiali o fuggevoli.
Le parole più spesso evidenziate dal Dalai Lama erano AMORE, EMPATIA, COMPASSIONE.
Attraverso queste modalità di vita si diminuisce l’egosimo e si aumenta l’altruismo.
Domani parteciperò alla seconda giornata.
Ora più che mai devo realizzare il viaggio tra Tibet, Nepal e Dharamsala (la città in India dove è esiliato il Dalai Lama) per alimentare questa mia tensione alla spiritualità e la curiosità per un viaggio di grande impatto emotivo e culturale.
E ora mi ascolto una Musica rilassante tibetana invocando “TIBET LIBERO!”
27 giugno 2012
27 giugno 2012 at 18:59
Anche a me il buddismo attrae, proprio per la stessa motivazione che descrivi, l’assenza di “secondi fini”. Secondo me le religioni organizzate distruggono l’anelito spirituale che esiste in ogni uomo.
Che bella esperienza. E di sicuro il clima rilassato ti ci voleva prima di “aprire le porte”… 🙂
27 giugno 2012 at 19:01
Caspita,chissà che emozione!
E’ un incontro che vorrei poter fare anche io una volta nella vita 🙂 e il tuo racconto mi sprona ancora di più 🙂
…dimenticavo,ti leggo da un po ma è la prima volta che commento 🙂
Nega
27 giugno 2012 at 19:43
Che bello! Il Dalai Lama è proprio una persona meravigliosa, indipendentemente dal fatto che si appartenga o no alla sua religione. Te l’ho raccontato che sono stata a Dharamsala? Nel ’98, durante un viaggio in India. Lì la popolazione è in maggioranza tibetana, e a parte i più giovani sono tutte persone che hanno affrontato una marcia faticosissima attraverso l’Himalaya per fuggire dal Tibet e arrivare in India. E sono persone molto belle, con lo sguardo limpido e il sorriso sereno.
Buona giornata per domani! 🙂
27 giugno 2012 at 20:01
@Moky:sì, hai colto in pieno! Proprio per l’assenza di “secondi fini”! Domani è il secondo giorno! Non vedo l’ora! Ci voleva prima di “aprire…” 😀
@Nega: benvenuta, con grande piacere!!! E’ un incontro che lascia il segno e una sensazione forte! Grazie per aver lasciato la tua traccia. vedo che hai un blog! Ti verrò a trovare!
@Silvia: sì, è una persona meravigliosa, sorridente, pacifica. Ha anche senso dell’umorismo e un fare spontaneo che cattura.
Voglio sapere tutto del tuo viaggio a Dharamsala. Perché non fai un post??? 😉
27 giugno 2012 at 22:00
Perché è un viaggio di tanti anni fa, e non ho le foto. Sarebbe bello raccontarlo nel contesto del racconto umoristico delle mie avventure con un orrido ex soprannominato tuttora “l’orrido”. Ho un sacco di aneddoti divertenti di quel viaggio, però adesso l’orrido ha una compagna simpatica e mi dispiacerebbe che leggesse quello che penso di lui….
27 giugno 2012 at 23:00
@Silvia: ora hai sollecitato la nostra curiosita’ ancora di più… se l’orrido sa che e’ così soprannominato, magari sa anche quello che pensi di lui… e cosi anche la sua compagna?
Non potresti raccontare il viaggio e gli aneddoti dopo la premessa che, magari, si tratta di impressioni passate la cui comicità e’ ancora valida?
27 giugno 2012 at 21:04
°_° che emozione …
Ma per primavera scorsa intendi quella 2011?
27 giugno 2012 at 21:19
Ho un grande rispetto verso il Dalai Lama ed ho molti libri scritti da lui,credo sia una persona straordinaria,mi piacerebbe tantissimo poterlo incontrare,t’invidio 😉
28 giugno 2012 at 07:41
Comunque la si pensi, è un personaggio che no può non evocare rispetto, stima e ammirazionme.. condivido le tue emozioni 🙂
28 giugno 2012 at 09:09
Sicuramente un’esperienza che ti arricchirà spiritualmente e che non dimenticherai facilmente. 🙂
Un saluto
28 giugno 2012 at 12:43
Ciao Titti, me lo sono guardata ieri questo tuo post che ha convalidato la mia opinione che uno è davvero come mangia,hai capito cosa intndo vero? Non mi va di dilungarmi qui 😦 Un abbraccio e carezza a Joy da me e Perla 🙂
28 giugno 2012 at 12:45
che esperienza! 😉
28 giugno 2012 at 15:51
Io sono cattolica ma, sono giorni che sento parole meravigliose dette da quell’uomo illuminato!Parole di amore, speranza e…leggerezza, per gustare davevro le’ssenza della vita.Davvero un garnde esempio.Attendo il seguito del racconto.baci
28 giugno 2012 at 19:11
@Cesca: è stato bellissimo! I biglietti li ho prenotati a marzo 2012! 😉
@Raffy: ciao Raffy, non ho ancora i suoi scritti ma certamente provvederò al più presto! Tornerà, ne sono certa e non perderti la prossima occasione! 😀
@Silvia: potresti descrivere il viaggio con l’orrido senza definirlo tale ma semplicemente “il mio EX”. Noi sappiamo che è l’orrido!!! 😉 😉 😉
Come dice Moky, hai solleticato o la nostra curiosità…Non puoi lasciarci all’asciutto….. 😀
@Moky: spero che Silvia ci ripensi e descriva il viaggio con l’orrido!! 😀
@Marta: è una persona davvero speciale e una sua parola ricorrente era proprio “rispetto”! Ciaoooo 😀
Mr Loto: benvenuta! E che bel Nick!!! Sono convinta che sarà un ricordo indelebile di cui parlerò ai miei nipoti!! 😉
@Libera: Sì, è proprio una persona semplice, diretta, e parla proprio come mangia!! 😉
@Acquaviva: Bellissima ed emozionante! 😀
@Saretta: ha avuto parole di speranza e di amore per tutti senza alcuna distinzione di religione! Ha invitato a considerare tutti fratelli e sorelle, atei compresi. Un abbraccio!
PS se ce la faccio scrivo questa sera la seconda parte 😀
29 giugno 2012 at 00:25
Eh, in effetti mi tenta, soprattutto la storia del disastroso soggiorno nell’ashram indiano con l’Orrido vale la pena di essere raccontata… ah, se solo avessi le foto! Vabbè, ci farò un pensierino 😉
1 luglio 2012 at 23:54
@Silvia: Ora non puoi tirarti indietro!!!! Aspetto con ansia il post!!! Anche senza foto, il tuo racconto supplirà alla grande!! 😀