Partecipo con questo post alla tavola rotonda ideata da Barbara
che, in questo mese, propone come argomento la comprensione.
E’ un dibattito interessante e di grande attualità oltre che estremamente complesso proprio perché presuppone la reciprocità relazionale. Ma, anche questa volta, pur cercando di non eccedere in semplificazioni, cercherò di far prevalere la sintesi.
E’ nella comunicazione che si concretizza la reciprocità relazionale orientata alla comprensione e all’intesa.
Ma, per poter comprendere l’altro e far in modo che anche l’altro ci comprenda, è fondamentale accertarsi della cultura del nostro interlocutore. Considerare, quindi, non solo il codice linguistico (parlare la stessa lingua) ma anche il codice culturale (condividere gli stessi valori).
Ciò significa che la comprensione debba presupporre e possa concretizzarsi più facilmente attraverso la compatibilità fra soggetti che comunicano.
Comprendere non significa solo mettersi nei panni dell’altro, provare empatia, ma anche avvicinare l’altro alla nostra sfera affettiva, personale, intima, senza pregiudizi nè giudizi morali.
Comprendere significa sentire una voce di dentro che ci guida verso l’altro, ne mette in risalto la sua essenza e ci affranca dalla corazza protettiva che costituisce il nostro riparo.
Non è facile comprendere perchè non è facile mettersi a nudo, palesare le nostre vulnerabilità, le nostre debolezze. E’ un atto di grande sforzo che richiede un prezzo che non sempre si è disposti a pagare ma che, senza ombra di dubbio, ci viene restituito come arricchimento personale di grande valore.
E la ricetta che abbino alla discussione è un cous cous di cavolo romanesco. Una ricetta crudista.
Ingredienti per 4 persone:
Un cavolo romanesco
Una manciata di pinoli
Una decina di pomodori secchi sminuzzati
Qualche cappero sotto sale (facoltativo)
Olio evo
sale, pepe
Succo di mezzo limone
Procedimento:
Frullare il cavolo nel mixer per qualche secondo fino a sminuzzarlo in piccoli pezzi omogenei, simili al cous cous.
Disporre il “cous cous” in un’insalatiera in cui si aggiungeranno gli altri ingredienti.
Mescolare e servire, ascoltando la divina Nina Simone in Feeling good…
14 marzo 2013 at 09:18
il cous cous con le crucifere, da quando l’abbiamo scoperto, è uno dei piatto forti della nostra tavola!! Bella ricetta!
17 marzo 2013 at 18:55
@Capretta: è deliziosamente sfizioso!!
14 marzo 2013 at 15:30
anche per me e’ stato un piatto rivoluzionario e con olive, pomodorini, capperi, olio, limone lasciato marinare per bene e’ gustosissimo! ciao Titti: ci stavo pensando…ma ti senti di aver raggiunto il tuo fine pena o piu’ un’evasa?! come starai bene pero’ ora eh!!
17 marzo 2013 at 18:55
@Marta: la prossima volta aggiungerò le olive, ottimo consiglio!! Quanto al fine pena, direi che sto molto bene, la libertà non ha prezzo, ho rivalutato bisogni, necessità, desideri ma non vivo questo come una rinuncia. Al contrario, come una stimolante creatività. Bellissimo il concetto di “evasa”, direi che è geniale! Effettivamente, mi sento un’evasa che non è ricercata, ma lasciata in pace.
14 marzo 2013 at 18:00
Ma quanto sei intelligente, mia cara Tiziana??? Non potevi sviscerare meglio l’argomento….
17 marzo 2013 at 18:51
@Giusy: ma che dici? Diciamo che la materia è stata oggetto dei miei studi universitari e, in parte, della mia tesi di laurea. Quindi, diciamo, che ho giocato in casa….
14 marzo 2013 at 21:35
Perfetta colonna sonora! Baci
17 marzo 2013 at 18:50
@SCV: eh già, una grandissima Nina!!
17 marzo 2013 at 21:58
Ma è una ricetta facile! E veloce! Forse ce la posso fare anch’io! (Magari mi faccio aiutare anch’io dalla Nina.)
18 marzo 2013 at 10:33
@Silvia: è facilissima, basta scuse!! 😉 Anche Nina aiuta, è vero….
18 marzo 2013 at 04:25
Condivido il tuo pensiero, hai centrato in pieno l’argomento…. bellissimo articolo, questo mese non riesco a mettere in linea i pensieri, sono dispiaciuta ma non sono ancora riuscita a lasciare il mio parere 😦 adoro il cous cous di cavolo, a dirti la verità non ho mai provato a farlo con il romanesco, di solito uso il cavolfiore….. ma dev’essere delizioso, molto più delicato. Ottima ricetta, gustoso e appagante.
18 marzo 2013 at 10:31
@Felicia: grazie per essere passata di qui, una splendida piacevole sorpresa!! Oggi la mia giornata sarà più bella! 😀
5 aprile 2013 at 10:48
Buono il cous cous col cavolo romanesco!!! Io lo preparo con il cavolfiore che coloro con un pò di curcuma 😉 sembra vera semola 🙂 ma chettelodicoaffàre?!? tanto io ho imparato tutto (o quasi) da te 😉
Le pietanze che prepari tu mi fanno sempre venire una fame assurda! 🙂
Come stai Titti?? sai che ti ho pensata??!? 🙂 un bacione grandegrande ❤
5 aprile 2013 at 11:43
@Fede: figurati se io ho da insegnare a te!!! 😀
Sto meglio, la vita va avanti…. Ho pensato alla tua mamma. :-*
Un abbraccio stretto!