Sono passati quasi due mesi dalla data delle mie dimissioni, descritte QUI e sono davvero pentita, irrimediabilmente….
Pentita di aver lasciato un lavoro sicuro, una notevole autorevolezza, un discreto stipendio da funzionario, puntuale nella ricorrenza e garantito, per l’incertezza di un lavoro in proprio?
Ma certo che no!! Sono pentita di non aver compiuto questo passo anni prima!
In questi due mesi, senza entrare nel merito dei contenuti lavorativi, mi sono resa conto di essermi consumata per anni dietro una scrivania, fra quattro mura, davanti a un monitor, sottraendo tempo agli affetti, agli interessi, all’ozio, alla riflessione, rinunciando all’adozione di un cane, regalando energie, dissipando la mia vita, perdendo di vista valori importanti, assecondando falsi bisogni e illusorie ambizioni. La lista potrebbe continuare…..
Ora ho un lavoro in proprio, di nicchia, stagionale (leggi incerto ed economicamente…..instabile), laborioso (per come l’ho impostato io), senza alcun aiuto ( se non quello preziosissimo ma – ahimè – saltuario di mio marito), emotivamente impegnativo (ricevere gli ospiti cercando di dar loro il massimo è affascinante e coinvolgente ma estremamente faticoso) ma sono felice.
Al mattino mi sveglio contenta, con tanta voglia di fare, di disporre del mio tempo, di godermi i miei adorati nipotini, la mia famiglia, di fare passeggiate con la mia cagnolina Joy (adottata un anno fa) e non più affaticata dal pensiero del badge da timbrare, dalla solita improduttiva riunione con le solite facce, le solite (inutili) conclusioni operative, dalla solita routine, dai soliti insulsi discorsi di corridoio, dalla solita tossica fretta.
Certo, ho riclassificato i bisogni facendo attenzione alla distinzione fra quelli veri e quelli ingannatori. E, nonostante la ricatalogazione, ogni volta che sto per fare una spesa, mi chiedo, più volte “E’ necessaria? Potrei farne a meno?” rispondendomi quasi sempre, sinceramente, “Sì, ne posso fare benissimo a meno“.
Certo, potevo farne a meno anche quando ero economicamente tranquilla ma era proprio questa tranquillità a procurarmi un alibi irresistibile.
E poi mi piace vivere metà anno nella mia amatissima Milano, dove continuo a produrre gioielli nel mio piccolo angolo-laboratorio, e metà anno a Torbole, la terra dei miei nonni materni a seguire con passione il mio B&B La Casota vegan.
Ecco, vivere con passione, è il segreto. Durante i miei anni lavorativi d’ufficio non l’ho mai provata la passione. Ora è forte e non mi abbandona mai anche in periodi difficili come quello ho appena passato. Ma penso al mio nuovo lavoro con gioia, all’idea che, nel mio piccolo, potrò diffondere l’etica vegan, alle persone speciali che incontrerò nel mio cammino, che ospiterò nella mia casa ma penso anche al mio prossimo viaggio in camper con mio marito, a novembre, attraverso gli States senza – finalmente! – sudare per chiedere le ferie con la conseguenza di non poter acquistare il biglietto aereo prima dell’approvazione del Dirigente e magari rinunciando a un’offerta vantaggiosa.
Ora ho il biglietto per Los Angeles in mano da 15 giorni!!
E pensando a Los Angeles mi sento una LA woman…..
Ascoltando The Doors in L.A. woman.
29 aprile 2013 at 00:23
grazie per il post, mi serve leggere qualcosa cosi’ prima che inizi una settimana lavorativa con stress e fretta che possono anche essere messe da parte se si guarda tutto con un po’ di distacco e prospettiva.
29 aprile 2013 at 14:18
@riruinglasgow: benvenuta!! Sì, il distacco è il segreto per sopravvivere. Alla lunga – parlo di me – anche il distacco era insufficiente. Ci volevano altri ingredienti che non possedevo/possiedo: cinismo, menefreghismo, indifferenza.
30 aprile 2013 at 00:09
vero titti. e mi hai ispirato un post! 🙂
1 Maggio 2013 at 08:14
@Riruinglasgow: 😉
29 aprile 2013 at 00:29
Come hai ragione… vivere con passione, avere sempre un goal, una meta… tutto perfetto!!
29 aprile 2013 at 12:24
@Moky: sì, il segreto è la motivazione, la passione e vivere in pienezza!!! A prestoooooooo!!!!!! 😀
29 aprile 2013 at 00:42
Bentornata!! 🙂 Veramente un bel post! Mi serviva proprio leggere queste tue parole. Ah e complimenti per il tuo viaggio autunnale! 😉
29 aprile 2013 at 12:23
@Davide: grazie carissimo Davide!!! 😀
29 aprile 2013 at 01:14
Titti, questo post mi riempie il cuore di gioia vera. Un bacio grande da oltre l’Atlantico 😉
29 aprile 2013 at 12:22
@Alessandra: carissima Ale, grazie!!! Goditi la vacanza oltre atlantico e posta tante foto!!! 😉
29 aprile 2013 at 02:12
Sei troppo forte! LA ti aspetta!!! 🙂
29 aprile 2013 at 12:21
@SCV: sììììì, e spero di incontrarti!!! 😀
29 aprile 2013 at 09:16
wow che bel post!!
io provo passione per il mio lavoro (uno dei due), ma a volte sento che mi toglie spazio per tanti altri miei interessi.. troppi interessi? o forse semplicemente lavoriamo troppo? 🙂
Intanto goditi il lago, venerdì ero nei tuoi paraggi per lavoro, e ieri a vedere la partita del moroso..
29 aprile 2013 at 12:21
@xcesca: Grazie Fra!!! Hai due lavori impegnativi? Davvero eri da queste parti? La prossima volta passa di qui!! 😀
30 aprile 2013 at 21:49
Ho due lavori, uno molto impegnativo, ed uno che mi occupa un solo giorno in settimana e la fatica è tutta di testa per ricordarmi a che punto ero arrivata la settimana prima dato che si tratta di due lavori completamente diversi 🙂
Appena sono da quelle parti con un attimo di calma (e non per lavoro) passo stra volentieri!!
29 aprile 2013 at 09:27
Complimenti! Mi sono piaciute parecchio le tue parole.. mi hanno confortata.. proprio perchè in questo momento sto decidendo di intraprendere anche io la strada “della felicità” con il lavoro in proprio..
29 aprile 2013 at 12:18
@Sweet Poison: benvenuta!! Mi fa piacere che il mio post ti sia di stimolo! Ti auguro di percorrere al più presto la strada della felicità!! Di cosa ti occuperesti?
29 aprile 2013 at 12:21
..l’idea sarebbe quello di creare un qualcosa di “mio” utile per il prossimo.. 🙂
29 aprile 2013 at 09:46
Titti, all’inizio della lettura del post ho pensato: ‘No non ci credo’… E ho fatto bene a non crederci!! Non c’è nulla che ci ripaga della pienezza del vivere le giornate; apprezzare aspetti che prima non avevamo il tempo di vedere. Certo i soldi sono importanti (non essenziali), però spesso ci fanno solo sopravvivere, e noi invece vogliamo VIVERE. Buona giornata … Joie de vivre .-)
29 aprile 2013 at 12:17
@Titti: cara Tiz, ci sei cascata, eh??!! 😀 😀 Pienezza del vivere, questo è il segreto, hai colto benissimo!!!
I soldi sono un mezzo, non un fine e mi sto rendendo conto che non ne servono così tanti per vivere bene e dignitosamente.
Buona giornata anche a te!! 😀
29 aprile 2013 at 10:17
Evviva!! All’inizio del post mi ero un po’ spaventata, ma poi ho capito dal tono che non stavi dicendo sul serio. Sono felice per te!!
Vedrai che (appena smetterà di piovere) sarà una stagione fantastica per il B&B.
L’unica cosa che mi dispiace è che io a novembre sarò in Italia 😦
29 aprile 2013 at 12:14
@Silvia: effettivamente (e burlescamente) volevo fregarvi col titolo ambiguo…. 😀 😀 – Speriamo smetta di piovere altrimenti qui non si lavora…. 😦 – Mi auguro di vederti in qualche angolo di mondo. Vieni qui al lago con Mr K!!
29 aprile 2013 at 10:38
Carissima Titti,
leggere uesto post mi ha riempito di gioia!Hai perfettamente ragione e ne sono convintissima anch’io:VIVERE in pienezza è al cosa a cui dobbiamo aspirare, perchè è la via per essere felicici ed essere grati a chi la Vita ce l’ha donata.
Sei un bellissimo esempio, chissà… 🙂
Bacione ed un abbraccio forte ed amico.Ti auguro una splendida giornata
Sara
29 aprile 2013 at 11:58
Cara Saretta, grazie per le parole che mi dici. Sono convintissima della scelta che ho fatto e non tornerei mai indietro ma l’incoraggiamento di un’amica mi è utile ed è stimolante! Un abbraccio e spero di vederti qui a Torbole! 😉
29 aprile 2013 at 10:45
Mi hai spaventata con il titolo!!! Ho pensato ma no!!! Ma come?! Ma perchè?!?!
Ahahaha ainvece no sono strafelice che tutto stia procedendo nel migliore dei modi.
Ti auguro un bellissimo viaggio e attendiamo le foto 🙂
L.A. Woman dei Doors invece è l’unica cosa che non mi piace di questo post 😀 (zanzarina style!) mi snerva… Ma viva Jim!
29 aprile 2013 at 11:56
@Cesca: ma come, zanzarina, mi rubi il ruolo? 😀 La zanzara sono io, tu potresti essere la pulce? Che dici? 😀 😀
Ma come? Non ti piace LA Woman? Ti dedicherò qualcosa……fammici pensare!! Baci!
29 aprile 2013 at 11:12
Che bello, Titti!
Trasmetti gioia e voglia di vivere.
In quanto alla rinuncia di cose a cui si può rinunciare, il mio motto è sempre il “van-der-Rohiano” “less is more”!
29 aprile 2013 at 11:54
@Elle: Grazie, cara!!! Adoro Van der Rohe!!! Pensa che ho corteggiato per anni la Poltrona Barcelona (e non solo quella…)!!! Sì, sì, LESS IS MORE!!!! Un abbraccio!!!!!
29 aprile 2013 at 14:24
È bello poter scrivere qualcosa del genere. Ma è bello anche leggerlo.
Saluti
Dioniso
29 aprile 2013 at 15:31
@Dioniso: bentornato!!! Effettivamente leggere le storie di altri è interessante. Nell’ultimo anno e mezzo non ho fatto altro che leggere le storie di chi aveva cambiato vita…. A presto! 😀
30 aprile 2013 at 00:01
Beh, hanno già detto tutto, citando addirittura uno dei miei miti, ovvero Van der Rohe e il suo “less is more”!
Direi che stai viaggiando a vele spiegate, quindi go Titti goooooooo! Ci vedremo fra qualche mese a Torbole, me lo sento! ^^
Un abbraccio peloso a te, Joy e la famiglia e anche al maritino rimasto qua a Milano! ❤
1 Maggio 2013 at 08:15
@Dani: Qui il vento è di casa e le vele le ho belle spiegate…… 😉 😉 Spero davvero di vedervi a Torbole!! 😀
30 aprile 2013 at 00:15
[…] ora che ho guardato verso le domande e’ tutto il giorno che mi ispira risposte. Le storie di Titti e Roberta oggi mi trovano piu’ attenta, mi si e’ svegliato […]
30 aprile 2013 at 10:08
Ma ti e’ gia’ capitato che ti chiedano “Ma adesso che non lavori cosa fai tutto il giorno?”.
5 Maggio 2013 at 13:53
@Antonella: Prima, quando lavoravo in ufficio mi dannavo l’anima perchè pensavo “Con tutto quello che ho da fare mi tocca pure lavorare!”E, infatti, oggi sono sempre indaffarata e mi chiedo come abbia potuto, in passato, trovare anche il tempo di lavorare!!! 😀
1 Maggio 2013 at 09:01
Bravissima… Hai fatto bene a seguire le tue passioni! Buon viaggio!!!!!
1 Maggio 2013 at 09:16
@leviedelgusto: Grazie!!! Sono passata da te! 😉
1 Maggio 2013 at 09:13
Sono arrivata trovandoti su un post di Riru, ritrovo Moki fra i commenti, leggo le tue riflessioni al supermercato (mi serve davvero?) e mi ritrovo nei tuoi gesti quotidiani … Poi leggo vegan e ho gli occhi a forma di cuore, o forse dovrei dire di carciofo! 🙂
1 Maggio 2013 at 09:18
@Cecilia: Benvenuta!!!! 😀 😀 😀 Che bello che mi hai scoperta!!! Passerò anch’io da te!!! A presto!
1 Maggio 2013 at 17:59
fantastico, non mi sembra vero di leggere quello che scrivi, sarebbe il mio sogno e spero di poter un giorno realizzare qualcosa di simile… soprattutto, la penso esattamente come te riguardo al lavoro (al tuo ex lavoro!), ci divora la vita, è così deprimente!
ti auguro tutto il meglio e invece auguro a me di poterti venire presto a trovare!
1 Maggio 2013 at 19:37
@Ariel: Benvenuta!!!!! Sono proprio contenta di ritrovarti! Ai sogni bisogna credere, fidati! Coltiva il tuo sogno e realizzalo! Ti abbraccio!! 🙂
2 Maggio 2013 at 06:25
Come sempre grazie per la tue esperienza perchè adesso più che mai ho bisogno di rafforzare la mia convinzione che si può fare. Io ci credo davvero, ma dove sta scritto che si deve vivere così? E’ antietico, schiavistico, frustrante e io non VOGLIO. Continuo a sognare, a impegnarmi, a rispettare la vita finchè, sono certa, il momento verrà anche per me. Un abbraccio e brava ancora Titti!!!!!!!!
4 Maggio 2013 at 10:37
@Celeste: anch’io ho seguito le esperienze di altri prima di fare il grande passo. Ho letto libri, interviste, siti web e tutto ciò che narrava di cambiamenti di vita. Se credi nelle tue scelte ce la farai!! Un abbraccio stretto!!
2 Maggio 2013 at 10:50
Ah, meno male! il titolo era volutamente ambiguo… I sogni fanno sognare, no? Se poi riusciamo a realizzarli, possiamo anche viverli. Complimenti come sempre per il tuo coraggio! Ah, e desiderosissima di vedere le tue nuove creazioni di gioielleria: io suggerirei un post a loro dedicato, come quando hai iniziato l’hobby!
4 Maggio 2013 at 10:39
@Giusy: ah ah, volevo giocare con il titolo!! E’ bello sognare e poi concretizzare. Posso solo dire, ora con convinzione, che volere è potere!! Ci sto pensando a un blog solo per parlare e mostrare i miei gioielli ma è impegnativo e non so se ce la farei a stargli dietro. Baci
3 Maggio 2013 at 06:17
Quoto la tua scelta…. se potessi anch’io farei il grande passo!!!! ma è uno dei miei obiettivi, sarò pronta a cogliere l’occasione 🙂 Sono felice che tu sia riuscita a ritrovarti e a vivere pienamente e serenamente la nuova condizione, sono felice perchè?….. perchè noi siamo importanti e viviamo una volta sola, la nostra vita è preziosa ed unica 🙂 Un bacione ♥
4 Maggio 2013 at 10:40
@Feli: grazie cara, è bello sentire l’approvazione! Dà forza e aiuta nel cammino intrapreso. Ti auguro di realizzare presto i tuoi sogni! Sono certa che, anche con l’aiuto del delizioso Fausto, ce la farai!! Un abbraccio! :-*
5 Maggio 2013 at 20:17
Ciao Titti, appena lette le prime righe mi sono un po’ preoccupato… poi ho tirato un sospiro di sollievo!
Sono molto contento per te hai fatto una scelta forte, coraggiosa e ti faccio ancora una volta un grande in bocca al lupo per tutto!
Buon viaggio!
Franco
12 Maggio 2013 at 16:04
@Franco: grazie, carissimo! Gli incoraggiamenti mi fanno sempre piacere e mi danno sempre nuova carica!!
14 Maggio 2013 at 19:23
Ciao! Sono venuta a curiosare dal blog di Silvia Pareschi e credo proprio che da oggi avrai un posto nel mio blogroll! Sottoscrivo in pieno ogni tua parola. Io il lavoro non l’ho lasciato per mia scelta (cioè, l’ho fatto tempo fa nei confronti del lavoro sicuro che non mi piaceva più per avventurarmi nel mondo delle librerie, ma quella è un’altra storia), ma una lunga disoccupazione mi ha fatto aprire gli occhi su tante cose, a cominciare dai “bisogni inutili”. E proseguendo con la totale autonoma gestione del mio tempo, che mi ha permesso di imparare a fare tante cose, cose che mi entusiasmavano a tal punto che ho aperto il blog per la voglia di condividerle; e passando anche per l’esperienza di scoprire la generosità delle persone, che ti vengono incontro senza farti pesare il tuo essere senza soldi, persone a cui non ti saresti permessa di chiedere niente e che invece ti aprono il cuore e ti riempiono di regali. E a finire con l’affittare una stanza della nostra casa per poter guadagnare qualcosa e scoprire un’esperienza fantastica, conoscere persone bellissime, andare a trovarle nei loro Paesi e sentire che abbiamo tantissimo da dare, e anche da ricevere, e per questo non servono poi così tanti soldi.
19 Maggio 2013 at 11:20
@Cri: benvenuta!!! E scusami tanto se rispondo solo ora. Il pensiero sui bisogni inutili l’ho affrontato proprio da quando ho detto “basta!” al posto fisso (e relativo stipendio). E’ una ginnastica che fa bene all’anima e ti apre molte strade mentali. Ho riscoperto il piacere dell’autoproduzione e dello scambio e mi sento più in pace, anche col mondo, oltre che con me stessa. Ho riscoperto anch’io la generosità delle persone (anche la tirchieria e la meschinità…..) e ho fatto nuovi incontri, deliziosi. Oggi con te. A presto!
9 giugno 2013 at 14:02
Ciao Titti,
grazie del tuo messaggio. Ora mi organizzo per venire a trovarti e se ha bisogno di consigli per la parte californiana del viaggio, fammi sapere!
18 giugno 2013 at 00:04
Ci vuole coraggio nella vita. Ma soprattutto stile. E tu lo hai. I miei complimenti!
18 giugno 2013 at 00:37
@Maria Anna: benvenuta! E grazie per quello che mi dici. È un complimento delizioso!!!
22 giugno 2013 at 09:18
questa non la sapevo!!! Come te, cara Titti, sono due mesi che ho chiuso “letteralmente” con il mio lavoro da funzionario, ed ora viaggio lavorando… e non immagini (o forse si!), quante cose positive mi stanno capitando !!! Domani… cioe’ tra poche ore.. faro’ il mio primo corso di cucina vegan, pero’ non in Italia… ma in Chile 😛 !!! ” Ci ” raccontiamo allora !!! Aspetto tue news!!! Hasta luego 😛
23 giugno 2013 at 22:30
@Eduardo: Davvero, hai chiuso anche tu? Anche tu sei una persona coraggiosa! Meraviglioso progetto, il tuo! Un augurio grandissimo!! E un abbraccio, caro collega di avventura!! 😀
9 luglio 2013 at 22:05
E così ho fatto io…una vita fatta di stress…comandi, cretini da seguire, capi a cui ci si doveva inchinare…
Un lavoro faticoso, stancante, relativo, instabile, ma tuo…ma come lo vuoi…
Spero ci conosceremo presto…questo post, rispecchia anche ciò che sono io…passione allo stato puro! E manca così tanto alle persone che quando ne trovi una così ti sembra quasi di non essere più sola 😉
10 luglio 2013 at 00:04
@Angela: benvenuta!!! Che bello averti incontrata per tutte le cose in comune che abbiamo!! A prestissimo!
16 luglio 2013 at 06:59
Che bel blog e che bell’articolo (chiamarli post mi fa sempre molta fatica). Ammetto che non ho mai avuto il posto fisso, e mi sono sempre permessa di fare delle mie passioni il mio lavoro. Non sempre è facile e non sempre è passionale, ma mi reputo molto fortunata anche se penso che sia questioni di scelte sempre e solo di scelte. Ogni lavoro ha dei risvolti positivi e altri negativi, semplicemente vanno messi sulla bilancia e decidere cosa è meglio per sé. In questa maniera anche il lavoro stesso ne guadagna, qualsiasi esso sia. Buona giornata e buon blog! 🙂
16 luglio 2013 at 14:06
@londarmonica: Io, nel posto fisso, mi ci sono trovata dentro e, per anni, ho vissuto quasi in maniera automatica il lavoro. Anno dopo anno. Finchè la ribellione non mi ha risvegliata dal torpore tossico della routine. Certamente, ogni lavoro, anche quando piace, ha risvolti negativi ma il solo fatto di averlo scelto aiuta a superare ogni difficoltà. Comunque, nonostante il mio reddito si sia notevolmente ridotto, non ho alcun pentimento ad aver lasciato il lavoro fisso! Buona giornata anche a te e grazie per essere passata! 😀
7 ottobre 2013 at 21:53
Ciao, ti ho letto con il cuore. Io invece mi trovo nella situazione di essermi pentita di aver lasciato un lavoro fisso perché poi non sono più riuscita a ricollocarmi pur con una laurea. Ho patito depressione e frustrazione, sofferenza in famiglia ( ho 2 figlie). Sentire esperienze positive mi fa bene. Vorrei tanto che qualcuno mi desse indicazioni su come uscirne fuori, se si può superare un rimpianto e come reimpostare la propria vita. Grazie
8 ottobre 2013 at 13:42
@Iolanda: benvenuta, carissima! Quando ho lasciato il posto fisso, pur non sapendo che cosa mi aspettava dal punto di vista economico, sapevo quello che sarei andata a fare. Intendo dire che, pur non avendo molte certezze, di una cosa ero sicura: affrancarmi dal lavoro dipendente per costruire qualcosa di mio. Ho dato vita alla casa dei miei nonni per aprire un B&B vegan.
Pensa a quello che ti piacerebbe fare, ai tuoi hobby, e inizia a tracciare qualche sentiero da percorrere. Ce la fai, basta volerlo e credere in sè stessi. Scrivimi ancora!
13 giugno 2016 at 11:46
Un’anno fa ho lasciato il mio lavoro dopo 26 anni.ero stressatissima e non ne potevo più,ora lavoro qualche ora alla mattina e poi sto a casa. se potessi tornare indietro non lo lascerei e sto soffrendo tanto,mi manca sia il lavoro di responsabile che facevo,sia i miei vecchi colleghi. Dove sono ora,anche se il settore è lo stesso,mi trovo malissimo. Amo rimettermi in gioco e ho sempre voglia di fare ma in questo periodo non so più cosa voglio,non so cosa fare….. è giusto tornare dove ero prima?
Un abbraccio
Claudia
13 giugno 2016 at 20:26
Ciao Claudia e benvenuta in questo spazio di pensieri nomadi! Capisco il tuo malessere perché l’ho vissuto anch’io quando dovevo prendere la decisione, irreversibile, di dare le dimissioni. Ho vissuto un anno di grandi inquietudini, dubbi, paure, incertezze. Prima di decidere il grande passo ho chiesto un’aspettativa di un anno (una sorta di anno sabbatico) durante il quale ho cercato di vivere intensamente. Me ne sono andata a vivere a New York, da sola, per fare una scuola di orafo. E’ stato un periodo bellissimo, facevo quello che mi piaceva, tutto il giorno in laboratorio. Quando sono tornata, il primo giorno di lavoro è stato un incubo. Ho resistito un paio di mesi e poi ho fatto il salto nel vuoto. Non è stato facile reimpostare la mia vita ma, nonostante la fatica, non mi sono mai pentita. Analizzando o meglio cercando di analizzare i motivi che mi davano incertezza nell’intraprendere il grande passo ne ho trovato solo uno: lo stipendio sicuro. Un po’ poco per regalare la mia vita, il mio tempo, le mie passioni, le mie competenze.
Provare incertezze e dubbi e qualche rimpianto durante il proprio cammino è normale. Ma vai avanti e vedrai che supererai questo momento. In bocca al lupo!!