Non so se succede solo a me o se sono particolarmente vulnerabile al tema per…..deformazione professionale ma il fenomeno è davvero dilagante e inquietante e, direi, inarrestabile.
Mi riferisco al numero esponenziale di persone che vivono il cibo come un’ossessione, un elemento da cui difendersi, da selezionare, da valutare. E mi riferisco solo ai vegani salutisti che sono assolutisti.
No zucchero, no glutine, no olio, no solanacee, no noci, no farro, no pesche, no soia, no questo, no quello ma potrei continuare all’infinito aggiungendo all’elenco ulteriori ingredienti per le intolleranze (vere o presunte) o le teorie più bislacche.
Per dirla con il Sommo Poeta nascono nuovi tormenti e nuovi tormentati e, guarda caso, siamo proprio nel terzo cerchio dove vengono puniti i golosi…
Insomma, questo fanatismo salutista lo trovo insopportabile oltre che psicologicamente dannoso e tossico. Ma perché questa visione egocentrica?
Ma non si può avere con il cibo il giusto equilibrio, una sana leggerezza pur avendo cura della propria salute?
Da vegana etica faccio veramente fatica a calarmi nella testa di un vegano salutista, travolto da una malsana spirale ossessiva.
Una mia cara amica vegana mi diceva, giorni fa, che è meglio essere ossessionati dal cibo (in funzione della salute) e vivi piuttosto che noncuranti della salute e defunti.
Certo, meglio essere vivi che morti ma ancor meglio sarebbe essere vivi ed equilibrati e avere con il cibo un approccio meno maniacale, ossessivo, opprimente e morboso ma più critico e con un adeguato distacco.
Un approccio più equilibrato e critico con il cibo consentirebbe a questi rigidi-maniaci-della salute di vivere le proprie relazioni e gli incontri conviviali in modo più sano.
Ho impulsi di ribellione verso i vegani salutisti, gli intolleranti, i vegani modaioli, i seguaci del guru, del nutrizionista di successo.
Mi ribello alle teorie apparentemente miracolose e salvavita che, nel giro di pochi anni vengono sconfessate da altre teorie che a loro volta verranno confutate e così all’infinito.
Teorie a favore, teorie contro. Non se ne può più.
David Bowie – Rebel Rebel è il pezzo che ci vuole…
12 settembre 2016 at 13:00
La maggior parte son fregnacce. Crociate di autoconvincimento, perché se no non ti senti interessante, originale, se non sei allergico a qualcosa (o meglio… se il tuo povero figliolo non lo è che porino ci deve avere il menu a parte e un abbonamento a vita dal dottore -no per il glutine, per la mamma-) Degno dell’attenzione di chissà chi. Io sono ossessionata, lo so, non mangio questo e quello, ancora meglio non mangio nulla, se posso tolgo, rompo, e mi deprimo, però sul serio che mi frega di giustificarmi con sono allergica bls bla… certa roba non la mangio perché non la VOGLIO mangiare, no che devo fare colpo nella gara a chi c’ha la grana piu grossa con cui ‘deve convivere’. Scusa scrivo dal cell perdona errori, un forte abbraccio!!!
13 settembre 2016 at 11:26
Come sempre, la giusta via sta nel mezzo…
13 settembre 2016 at 22:36
Infatti, Giusy. Equilibrio.
17 settembre 2016 at 12:05
Sono super d’accordo con te, però penso che anche chi è vegano etico non debba essere manicheo. Io ho un atteggiamento morbido, probabilmente eretico per chi come te è un “vero” vegano – volevo scrivere “integralista” ma temevo di offendere e non è questo, assolutamente, il mio desiderio.
io cerco di essere vegana il più possibile, ma scendo a compromessi: alla mensa, al ristorante soprattutto, e indosso cose in pelle e in lana.
Però mi considero una persona sensibile che tra l’altro sta sensibilizzando un sacco di persone molto più – credo – che se fossi una intransigente “talebana”. Questo è il mio pensiero Titti. Un abbraccio a tutti e tre!
17 settembre 2016 at 13:57
Il tema che ho affrontato è relativo alle persone che fanno del cibo una vera ossessione. E, a tavola, ma non solo, pensano solo a ciò che ritengono faccia bene o meno alla salute. Sono i vegani salutisti. Questi non li capisco e non li giustifico.
Il tuo commento, però, anche se è una digressione al tema che ho affrontato, é interessante.
Ecco, io non capisco cosa si intenda per “talebani” o ” integralisti”. Perché la realtà é una sola: é inaccettabile (e non si può né si deve essere morbidi) ritenere che far soffrire, torturare, uccider, segregare delle creature indifese solo per soddisfare la gola o la vanità (pelle, lana), quando ci sono delle alternative, sia normale.
Vale anche per il divertimento (circhi, delfinari, acquari).
Se non accettare tutta questa inutile crudeltà (non inutile solo per i profitti…) significa essere integralisti, allora sono orgogliosa di esserlo.
Io non punto il dito verso nessuno e non sono aggressiva ma ciò non toglie che non mi facciano stare male proprio i discorsi di morbidezza. “Io mangio pochissima carne” oppure “quando sono con gli amici, per non deluderli, mangio tutto” e ancora “mangiare vegano costa troppo”.
Un abbraccio a te
18 settembre 2016 at 18:04
Si infatti, lo so che sei così, l’ho capito dai tuoi commenti. Ognuno deve sentirsi in pace con se stesso, questo è l’importante!