Dunque, ricapitolando…..
“Ma io mangio pochissima carne”
“Io sono un onnivoro convinto e rispetto i vegani. Pretendo lo stesso rispetto”
“Non sopporto i vegani che mi guardano nel piatto e mi accusano di essere un assassino”
“Non sopporto i vegani integralisti”
“Non sopporto i vegani violenti”
E la lista delle frasi banali, conformiste, insopportabilmente becere, potrebbe continuare.
Io, invece, non ne posso più di chi sputa queste sentenze mentre, nel frattempo, gli animali continuano a crepare, a soffrire, a condurre una vita non dignitosa, oltre che ridotta rispetto alla loro speranza di vita. Non ne posso più di questi idioti che si fissano sui vegani intolleranti, sui vegani talebani, sui vegani violenti e, per ripicca verso la “categoria”, continuano a nutrirsi di morte anziché focalizzarsi sul reale problema. Sulla distruzione del pianeta, sul dolore inutile e intenso che provocano a delle creature indifese.
No, non sono tollerante. Non uso violenza né verbale né tantomeno fisica, non punto il dito e non auguro la morte a nessuno.
Mi limito a fare la mia parte. Continuerò a essere vegana etica e – a volte in silenzio che, spesso, é più eloquente delle parole – privare di ogni stima chi alimenta la crudeltà anche in una sola forma: mangiando animali e derivati, vestendosi con prodotti animali, andando al circo, allo zoo, nei delfinari, negli acquari e/o portarci i bambini.
Perché non ci sono più scuse e gli animali non possono aspettare ancora.
Ascoltando Nina Simone in My way