Archivi del mese: Maggio 2020

Abbracciando la luna

 

Nel segreto del silenzio e nelle fusa della notte guardo la luna e cerco di abbracciarla mentre mi sussurra che non esistono ingiustizie .

Luna bugiarda.

Notte insonne, la mente è alimentata da pensieri confusi mentre ascolto

Dave Matthews Band in You and Me

 

 

Pubblicità

Giocare con le parole, giocare con Milano

Ascoltando Sonny Rollins in Freedom suite, penso a quanto mi sia sempre divertita a giocare con le parole, con gli anagrammi, i palindromi e tutto quanto la nostra bella lingua ci offre. Ultimamente mi diverto a creare acronimi da parole che non sono acronimi in sé ma sono nomi o termini a senso compiuto. Una dozzina di anni fa scopersi che l’anagramma, anzi, gli anagrammi del mio cognome erano Libertà e Tribale. Una scoperta sbalorditiva e calzante.

Se Milano, la mia città, fosse un acronimo, che parole celerebbe dietro quelle iniziali?

M

troppo facile e ovvio: Madonnina! Ma Milano è anche

Misteriosa, Malinconica, Moderna, Multicultrale , Musicale, Modaiola

I

Innovativa, Internazionale, Inclusiva, Interessante, Intraprendente

L

Liquorosa, Liberale

A

Accogliente, Avveniristica, Affabile, Autonoma, Antica, Artistica

N

Nuova, Navigabile (Naviglio), Narcisista, Naif

O

Ordinata, Organizzata, Operosa


Rieccomi, con la recensione di un bel libro

E’ da più di un anno che non scrivo e, a dire il vero, avevo deciso di abbandonare del tutto questo blog perché calamitata dall’arena dei social, più immediati, più fruibili e più semplici da utilizzare.

Ma ora vorrei riprendere a scrivere qui dove mi sento meno esposta, più protetta, più in silenzio. E inizio con la recensione di un libro. L’autore, Roberto Curatolo mi aveva già concesso gentilmente un’intervista. (La trovate qui ).

Consiglio la lettura di questo romanzo, che si legge d’un fiato, perché  è terapeutico e, in talune descrizioni, chiunque può ritrovarsi e riconoscersi riuscendo a capire i meccanismi della mente e dell’animo umani.

Il romanzo narra di Katia Rinero, cantante dalla bellissima voce – unico suo tesoro – che, negli anni ’60, raggiunge un notevole successo, come solista prima e con il gruppo dei Navigators in tempi successivi,  per poi vivere lunghi periodi di buio, solitudine e tormento anche per la necessità delle case discografiche, di proporre nuove voci e nuove modalità espressive.

Proprio in quegli anni si era soliti, per  distinguere le voci femminili, focalizzare una caratteristica particolare. Katia venne chiamata “Il ghepardo della Lunigiana” per la sua femminilità un po’ aggressiva e la sua voce graffiante. Donna impetuosa, impulsiva e senza filtri, sboccata, dal temperamento genuino e schietto, Katia è continuamente alla ricerca  della serenità e dell’amore e, nonostante si affanni a cercarli,  non li troverà mai, se non per brevi illusori momenti. 

E nemmeno le sfibranti sedute dallo psicoterapeuta, per cercare di leggere e decifrare i suoi tormenti e la sua infelicità, le saranno d’aiuto.

I tormenti di Katia risalgono in gran parte al rapporto con i genitori,  dapprima mal tollerati fino a provare per loro un’ affettuosa indulgenza.

Non trova serenità nemmeno nei troppo brevi e occasionali successi di qualche ribalta  nelle modeste sagre di paese o nelle balere, non lo trova nelle relazioni tormentate con uomini di scarso profilo umano che si avvicendano come Dimitri, uomo insolente o  Flavio, uomo incapace o Walter, figura dai modi rustici ma, almeno,  propositivo.

Non lo trova nemmeno nei due amatissimi figli, fortemente desiderati.

Sullo sfondo, la storia della musica degli anni sessanta e settanta  e del boom economico.

Roberto Curatolo, con la sua solida architettura narrativa,  ha saputo scandagliare l’animo femminile, descrivendo in modo lieve  e affascinante gli umani tormenti, creando nel lettore una forte empatia e stimolando il coinvolgimento. Sa analizzare i sentimenti più profondi, sa nutrire l’anima con  descrizioni precise e coinvolgenti.

Ascoltando Stan Getz “Serenity”