Parlando di amicizia, credo che il pensiero corra, impropriamente, ai Social. Il termine amicizia ha un significato profondo maldestramente ridotto alla banalità dell’uso quotidiano. Purtroppo la rete pullula di Social, nati per soddisfare l’ossessivo desiderio di comunicare e condividere, spesso in modo dissennato.
Si pubblicano foto, spesso di scarsa qualità, in modo compulsivo, si raccontano episodi tragicomici della propria vita, spesso romanzati ma verosimili, che interessano solo a chi li scrive anche se chi li legge lascia commenti affettuosi, positivi, il più delle volte falsi.
Oggi avendo a portata di mano la facile possibilità di comunicare al mondo in ogni momento, non ha che reso il livello dei contenuti estremamente basso. Si comunicano banalità, insulsaggini, fiacchi tentativi di varia mediocrità.
Sempre connessi, sempre pronti con i polpastrelli a picchiare su una tastiera, in modo maniacale, compulsivo.
Oggi quello che conta è il numero degli amici o, meglio, dei follower ed è una gara a chi ne ha di più. Se ne hai poche decine sei uno sfigato.
Io ho una gran voglia di amici veri, ho voglia di liberare l’anima e aprire i rubinetti del pensiero con chi mi ascolta con autentico interesse e affetto. Ho bisogno di coinvolgimento sincero da parte delle persone che amo non da parte di sconosciuti sempre connessi.
E ora ascolto McCoy Tyner, ricordandomi di quando, a New York, lo ascoltai dal vivo al Blue Note. E ancora oggi un brivido mi corre lungo la schiena.
21 gennaio 2021 at 15:01
Ciao cara Titti, adesso più che mai si sente la mancanza degli amici veri, concreti, quelli che non puoi più abbracciare, con i quali non ti fai più la sbaraccata o la chiacchierata profonda.
Devo dire però che alcune di queste amicizie belle e valide le ho iniziate proprio con i social! Conoscendo lì le persone con i gusti simili e le stesse passioni. Con alcune di queste persone mi è poi capitato di incontrarmi, con altre ci teniamo in contatto solo virtualmente. Eppure, una delle mie più care amiche, è una signora tedesca con la quale ci scriviamo da dieci anni. Per cui non considererei queste amicizie da social in maniera completamente negativa. Come sempre, le cose sono strumenti, dipende come NOI le usiamo. Tanta superficialità in rete mette semplicemente in luce la pochezza che c’era già prima, non credi? Le persone belle sono tali nella realtà ma anche quando aprono un profilo social.
21 gennaio 2021 at 16:19
Cara Giusy, forse è proprio questo periodo da incubo che mi induce a pensieri negativi e a riflessioni quasi catastrofiche. Il bisogno di contatti reali, praticamente proibiti da un anno, rende il pensiero malinconico e pessimista. Certo, se una persona è onesta (nel senso più ampio del termine) nella vita reale lo è anche in quella virtuale. Se, al contrario, una persona è gretta e meschina, il comodo filtro della rete ne amplifica il lato peggiore. La rete è ricca di insidie, a volte pericolose, ma anche di opportunità e possibilità di scambi che arricchiscono, è vero. La mia riflessione è rivolta all’aspetto negativo del sistema. Noi ci siamo incontrate grazie alla rete, in uno dei periodi più belli e fecondi della mia vita, quello di New York. Ci siamo viste solo una volta e ora è lo scambio virtuale che ci lega e non è meno profondo di un legame reale, di contatto diretto, diciamo. E l’impressione positiva che ho avuto di te nella fase virtuale non si è smentito in quella reale e continua ad essere così.
21 gennaio 2021 at 16:48
Esatto, la nostra amicizia ne è un esempio. Ciò non toglie che l’incontro diretto manca, e tanto! Ma almeno con i social non ci si disperde del tutto. Ad maiorem mia cara! Quella volta ci scateneremo
21 gennaio 2021 at 17:01
Sì, ci scateneremo!!!!!! Preparati!!