

Piccola Joy, te ne sei andata in pochi giorni, lasciandoci sgomenti e turbati, con il cuore pieno di dolore. Dopo dieci anni di vita insieme, momento dopo momento senza mai lasciarti, da quel lontano 6 aprile 2012 quando Ester, la volontaria dell’associazione icanisciolti.com – la zia Ester – ti ha portata nella nostra casa. Qui e qui i racconti di quei favolosi ed emozionanti giorni.
Il 5 maggio sei volata via – sono già tre mesi – e solo ora riesco a raccontare. Negli ultimi giorni hai sopportato dolori atroci e manovre mediche fastidiose e invasive senza mai un lamento. Pochi giorni di malattia, le corse al pronto soccorso in piena notte, la terapia intensiva, l’inappetenza.
Amavi tanto la ricotta di mandorle (tradiva le tue origini avolesi …) e te la preparavo per darti un po’ di nutrimento. Niente, non aprivi più nemmeno la bocca. Gli ultimi giorni eri solo sdraiata sul pavimento, le zampe non reggevano più.
Ti abbiamo adottata per darti amore, amore incondizionato, per tutta la vita. Dopo due anni di abbandono e trascuratezza per le strade di Avola, forse affamata, impaurita, disperata. Finché Rosa non ti ha salvata e tenuta in stallo per mesi, ad Avola. Finché il destino non ti ha portata nella nostra famiglia.
I nostri nipoti ti adoravano e anche i loro due gatti ti avevano accolta senza fare troppa resistenza, se non all’inizio, giusto il tempo di studiarvi.

Per te abbiamo modificato le nostre abitudini, i nostri orari, perfino certe frequentazioni. Con gioia. Volevamo risarcirti di tutto quello che l’animale umano ti aveva tolto nei tuoi primi due anni di vita ad Avola. Volevamo risarcirti dell’affetto che ti è mancato, dell’abbandono, della trascuratezza, degli stenti che hai patito.
Ora siamo persi, siamo più soli, i nostri orari sono, inevitabilmente, ancora cambiati. Non riusciamo più ad andare al parco dove scodinzolavi felice e avevi tanti amici. Noi dicevamo che con la coda “pennellavi l’aria”. Avevi un’andatura elegante, sinuosa, aristocratica.
A luglio siamo stati in Sicilia, ad Avola, per vedere i luoghi dove eri nata e per incontrare Rosa, la volontaria che ti ha tolta da una brutta situazione. E’ stato un incontro molto emozionante e affettuoso. E lei ci ha parlato di te. Non ci stancavamo di ascoltarla.
Ma tu manchi, mancherai sempre. Sempre. Nessun altro cagnolino – se in futuro lo adotteremo – colmerà il vuoto che hai lasciato.
Grazie per quello che ci hai dato, per la compagnia che ci hai fatto, per le risate che ci hai suscitato con certe tue pose buffe, per l’amore che ci hai trasmesso. E anche per la pigrizia che ci hai fatto superare in momenti in cui non avevamo voglia di uscire – per la pioggia, il freddo, il caldo, la neve – ma dovevamo farlo per te, per la passeggiata, per i bisogni, per farti muovere ed esplorare. Annusavi tantissimo, per fare 20 metri impiegavamo un quarto d’ora perché ogni centimetro lo volevi annusare, setacciare. Com’eri buffa.
Grazie per la gratitudine che ci hai dimostrato. Noi l’abbiamo capito che eri grata per averti dato una vita bella, gioiosa, dignitosa, amorevole. Ma non ci dovevi proprio niente.
L’unica cosa che ci dovevi e che ci devi è il tuo perdono per aver subito, dai nostri simili, tremende ingiustizie.