Provo un fastidio indescrivibile – lo stesso che si avverte sentendo il gesso o le unghie che graffiano la lavagna – quando , mio malgrado, ascolto intercalari preconfezionati, ordinari, piatti, banali, pedestri.
Li sento da moltissime persone, sia modeste culturalmente, sia di certo spessore culturale, persone che conoscono l’uso delle parole.
Li sento ovunque, nei frammenti di discorsi che capto sui mezzi pubblici, al supermercato, alla radio, alla televisione pronunciati da politic*, giornalist*, ministr*, scrittori e scrittrici.
Tutt* uniformat* alle tendenze dominanti, in una sorta di riflesso condizionato, di massa informe linguistica.
Ecco il mio elenco:
- A 360 gradi
- H24
- Ma anche no
- Ci sta
- Come se non ci fosse un domani
- Come se piovesse
- Detto questo, detto ciò, ciò detto
- Come dire (Es. L’antispecismo è – come dire? – il movimento che – come dire? – si oppone allo specismo)
- Il tema è..
- Ma di cosa stiamo parlando?
- Super (Es. superbello, superfelice, superbrutto, superantipatico, ecc.)
- Portare avanti
- La narrazione
- Nel senso (come intercalare). Es: Ho fatto un bellissimo viaggio, nel senso, ho visitato il nord della Spagna…
- Senza se e senza ma
- Solare (Es. Persona solare, sorriso solare)
- Tanta roba
- Tutta la vita (Es. No alla montagna, mare tutta la vita)
- Salve!
- E adesso mi taccio
- Piuttosto che (usato, impropriamente, come “oppure” cioè come alternativa equivalente o come significato aggiuntivo di “oltre che” e non, correttamente, come “anziché”)
- Quant’altro (utilizzato impropriamente, come “e altro ancora” oppure “e così via”)
EDIT 6/12/22
Una mia cara amica, Ileana, mi ha segnalato un altro termine fastidioso, sfuggito all’elenco: inarrivabile. Il termine è scorretto per due motivi, come sottolinea l’Autorevole accademia della Crusca: 1) il suffisso –bile si lega a verbi transitivi (e arrivare non lo è) – 2) non esiste la forma positiva (arrivabile non esiste). In ogni caso, per dovere di cronaca, il fastidioso aggettivo è citato in tutti i principali dizionari….. Continuerò a preferire e utilizzare “irraggiungibile”sia con il significato di “difficile da raggiungere” sia con quello di “difficile da eguagliare”.
Qualcuno obietterà che è peggio sentire strapazzare la concordanza dei tempi (la consecutio temporum) piuttosto che sentire “lavoro accaventiquattro e produco, senza se e senza ma, come se non ci fosse un domani” ma non esistono, almeno per me, fastidi piccoli o grandi.
Ogni locuzione citata ha un’alternativa valida, non stereotipata, personale e corretta e che esprime lo stesso significato.
La lingua cambia, si evolve e diventa, fortunatamente, sempre più inclusiva. Sono entusiasta della schwa (che utilizzo in alternativa all’asterisco, quando la tecnologia me lo consente), segno solo grafico e difficilmente vocalizzabile, slegata dal predominio del genere maschile; mi piacciono certi neologismi, mi piace inventare le parole, per gioco.
Ma non amo gli stereotipi. Qui qualcuno potrebbe aggiungere “senza se e senza ma”. Allora urlo di rabbia e vado ad ascoltare un disco di una delle mie band preferite la “Dave Matthews Band”https://www.youtube.com/watch?v=elUwSHjfA94
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