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Auguri all’ America e non solo…


L’anno scorso, il  giorno dell’Independence day  ero a New York. La città trasudava patriottismo  – in certi casi spinto agli eccessi da rasentare il ridicolo e il pacchiano – da tutte  le angolature.
Ho vissuto tre Independence day negli States e l’esperienza è stata sempre molto interessante, se non altro dal punto di vista sociologico (è una mia deformazione….).
L’anno scorso a New York,  il corso che frequentavo era chiuso per l’importante celebrazione e io mi sono divertita come una matta ad andare a caccia di immagini curiose, simpatiche, eccessive.
Comunque, al di là di tutto, AUGURI AMERICA!!

Ma il 4 luglio ricorre anche il primo anniversario di questo blog che, proprio perché è nato in America,  merita particolare attenzione nel Giorno più importante per gli States.
Grazie a questo blog, creato per ridurre quel senso di solitudine per la lunga assenza da casa e in un posto lontano, ho conosciuto persone interessanti e particolari che hanno dissolto – almeno in parte –  attraverso i loro commenti, le loro mail, le loro tracce, la loro costante presenza, quel senso di isolamento che spesso mi assediava, nonostante vivessi in una delle città che più amo.

Ma un augurio speciale è per la mia cara amica Moky, milanese emigrata da 20 anni negli States, che da pochi giorni è diventata americana (e a novembre potrà votare per Barack Obama!).
Moky  non solo è vegan ma è anche una persona generosa, altruista, affettuosa, aperta e intelligente. Ed è una SuperMamma di 4 bellissimi bambini/ragazzini.
A distanza – grazie a Skype –  mi ha aiutato in diverse situazioni di disagio (in particolare, alle Hawaii avevo problemi con le tubature e mi ha aiutato a gestire la padrona di casa…), mi è stata vicina telefonandomi spesso mentre ero a New York, mi ha confortata durante l’Uragano Irene (ero terrorizzata), mi ha  risolto un paio di problemi di spedizioni via Internet con aziende a stelle e strisce che non accettavano la carta di credito italiana, mi ha inviato diversi pacchi pieni di leccornie vegan oltre alla teglia per i donuts grandi e piccoli.
Moky, inoltre, ha tradotto in tempo record (un giorno) il testo (lungo) del sito del mio B&B essendo l’inglese ormai la sua madrelingua, con un entusiasmo per questa mia nuova avventura che mi commuove ogni volta che lo manifesta.
E’ veramente raro trovare una persona che conosca il significato dell’Amicizia. Grazie Moky!
 
I libri della foto li ho letti diversi anni fa e li vorrei rileggere. Ecco perché li ho esposti.

1) AMERICA PERDUTA – In viaggio attraverso gli USA  – di Bill Bryson
TRADUZIONE  di Amedeo Poggi e Annamaria Melania Galliazzo

2) IL DOTTOR SAX – BIG SUR * – di Jack Kerouac
TRADUZIONE  di  Magda De Cristofaro e Bruno Oddera

* Big Sur è uno dei posti più incantevoli che abbia visitato. Si trova al centro della California, a picco sul Pacifico.

Sto ascoltando  John Coltrane in Just Friends.

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BUON NATALE!

Buon Natale a tutti con John Lennon in Happy Christmas (War is over)!

    
Anche questo albero di natale è alla sua seconda vita: i  rami li ho trovati, l’anno scorso, in Liguria ai piedi di un pino marittimo. Li ho scartavetrati e spazzolati bene.
La scatola l’ho trovata, integra, accanto al bidone di raccolta della carta condominiale (conteneva un robot da cucina).


“Tacchino” del Ringraziamento

Ascoltando Fly me to the moon nelle interpretazioni delle migliori voci del jazz
Sarah Vaughan
Shirley Bassey
Peggy Lee

oggi festeggio il Ringraziamento, festa tipica americana ma gli US sono la mia seconda patria, visto che mi ci sono anche maritata e per un po’ ci ho vissuto.

Sono 15 anni che lo festeggio e un tempo, da vegetariana salutista (lacto-ovo),  cucinavo  il volatile vero e quel giorno era l’unica volta all’anno in cui mangiavo carne. L’ultimo tacchino vero l’ho cucinato nel 1999 con gli amici e i compagni di università.

Da quando sono vegan la cena del Ringraziamento l’ho sempre festeggiata con menu alternativi ma mai con sostituzioni vegan del tacchino.
Ma, quando ho trovato sul blog dell’amico Yari, la ricetta del “Tacchino” di tofu con ripieno ai cranberries, fagioli rossi e wild rice, non ho resistito e l’ho cucinato.  Risultato: sublime!

Ingredienti per il “tacchino” (100 grammi a persona):
tofu 1200 grammi
salvia essiccata 2 cucchiai
timo essiccato 1 cucchiaino
rosmarino 3 rametti
brodo vegetale in polvere 3 cucchiai
sale marino integrale 1 cucchiaino

Ingredienti per la salsa:
aceto balsamico 50 ml
vino rosso 70 ml
senape 2 cucchiaini
shoyu 2 cucchiai

Ingredienti per il ripieno:
pane secco 120 grammi
tofu 100 grammi
olio evo
mezza cipolla rossa
sedano 1 gambo
cranberries essiccati 50 grammi
riso selvaggio 100 grammi
fagioli rossi 100 grammi
salvia essiccata 2 cucchiai
timo essiccato 1 cucchiaino
alga kombu 3 cm
brodo vegetale in polvere 1 cucchiaio
sale 2 cucchiaini
pepe
insaporitore per arrosti 2 cucchiai

Salse di contorno:
Salsa cranberry (ho usato la Ocean Spray)
Salsa di mele
Purea di patate americane

Procedimento:
Si inizia a preparare il “tacchino”. Disporre  il tofu (il mio è autoprodotto) nel robot, con il rosmarino,  la salvia, il timo, il brodo vegetale in polvere, l’insaporitore e il sale.

              

Prendiamo uno scolapasta

Vi adagiamo un tovagliolo pulito

Disponiamo il tofu insaporito e ridotto in crema.

Lo copriamo con un altro tovagliolo pulito  sul quale appoggiamo un piatto e un peso in modo da pressare bene il composto
   

A questo punto mettiamo tutta l’impalcatura in frigo per l’intera notte.
Mettiamo a bagno i fagioli rossi con l’alga.
L’indomani prepariamo il ripieno. Iniziamo a cuocere i fagioli e l’alga per un’ora e mezza (in pentola normale, non a pressione). Contemporaneamente mettiamo a cuocere il riso selvaggio per un’ora (sempre in pentola normale) in 200 ml di acqua e un po’ di sale.  Al termine della cottura dei fagioli, si toglie l’alga e si aggiunge un cucchiaino raso di sale, continuando la cottura per pochi minuti.
Prepariamo il brodo scaldando 200 ml di acqua e versandovi il brodo in polvere.
Mettiamo i cranberries in ammollo per 10 minuti.
Affettiamo la cipolla e il sedano facendoli cuocere in padella con l’olio per 10 minuti.
Aggiungiamo i cranberries ammorbiditi e cuociamo per altri 5 minuti.

Aggiungiamo 100 ml di brodo e continuiamo a cuocere ancora per qualche minuto.
Tagliamo il pane a cubetti. Schiacciamo i 100 grammi di tofu e aggiungiamo la salvia.
Mettiamo in una ciotola capiente il pane, il tofu, la salvia, il timo e le verdure. Aggiungiamo il brodo rimanente, l’insaporitore di arrosti, il riso, i fagioli, il sale e il pepe.

Riprendiamo  dal frigo il tofu pressato. Togliamo il peso, il piatto e il tovagliolo superiore.

Scaviamo una cavità al centro lasciando un bordo di 3-4 cm .

Riempiamo la cavità con metà del ripieno. Poi richiudiamo con il tofu rimosso e pressiamo bene.

  
Accendiamo il forno a 180 gradi. Prepariamo una teglia foderata di carta forno su cui vi rovesciamo lo scolapasta. Il tofu ripieno si presenterà così:

Prepariamo la salsa di cottura, mescolando aceto balsamico, shoju, vino rosso e senape. Versiamone circa la metà sulla cupola di tofu.

In una teglia oliata mettiamo il ripieno residuo coprendo con la carta stagnola.
Inforniamo il “tacchino” e la teglia con il ripieno (il mio forno gigantesco mi consente di inserire due teglie sulla stessa griglia).
Ogni  15 minuti il “tacchino” va bagnato  con un paio di cucchiai di salsa. Dopo 30 minuti la stagnola della teglia con il ripieno andrà rimossa e, dopo altri 15 minuti verrà tolta la teglia. Il ripieno verrà servito come contorno al “tacchino”.
La cupola di tofu andrà tenuta in forno per altri 45 minuti per un totale di cottura di un’ora e mezza, continuando a bagnarla ogni 15 minuti. Aspetteremo un’oretta prima di tagliarlo.

  

e apprezzarlo nella sua bontà, accompagnato da salsa cranberry, salsa di mele e  purea di patate americane, continuando ad ascoltare  sempre e solo jazz.