La prima parte è qui
Segnalo anche Qui l’intervista di Giovy sul nostro viaggio. Giovy è una blogger amante dei viaggi, conosciuta sul web qualche anno fa, al tempo in cui cercavo notizie su Pitcairn e il suo blog ne parlava.
Le tappe del viaggio, schematizzate:
ANDATA: Milano Linate– Papeete (Tahiti ) – 30 ore di viaggio, con cambio a Parigi e sosta a Los Angeles. A Papeete soggiorno di 8 giorni in un appartamento, gestito da Heiata, una gentilissima e disponibilissima (ma non invadente) signora tahitiana.
Papeete – Mangareva ( Isole Gambier) – circa 4 ore di volo
Aeroporto Totegegie di Mangareva – Porto di Mangareva circa 45 minuti di navigazione con una specie di traghetto – L’aeroporto è su un atollo piccolissimo dalla forma allungata.
Dal porto di Mangareva alla nave – 15 minuti di navigazione, con la pilotina della nave stessa. La pilotina è stata sollevata e da lì siamo saliti a bordo. La pilotina porta 4 passeggeri e due marinai.
Mangareva – Pitcairn – due giorni e mezzo di navigazione
A Pitcairn soggiorno di 3 notti e 4 giorni
RITORNO: Pitcairn – Mangareva – i soliti due giorni e mezzo di navigazione e, dal porto all’aeroporto, come sopra.
Aeroporto Totegegie di Mangareva – Papeete – circa 4 ore di volo – A Papeete soggiorno di 5 giorni sempre da Heiata (che ci ha tenuto gli zaini grandi durante la permanenza a Pitcairn).
Papeete – Los Angeles – 11 ore di volo. Memori della stanchezza dell’andata con 30 ore di viaggio, 4 aeroporti (Milano – Parigi – Los Angeles – Papeete), controlli, attese, caldo, turisti maleducati e lunghe code abbiamo pensato di fare una sosta di una settimana a Los Angeles modificando le date del volo pagando una piccola penale.
Los Angeles – Milano Malpensa– partenza con ritardo di otto ore. Cambio a Parigi e ulteriore sosta a Parigi di 8 ore per via dei ritardi che ci hanno fatto perdere il nostro volo. La compagnia aerea (AirFrance), a titolo di risarcimento, ci ha regalato un coupon di 15$ a testa da spendere nei negozi di cibo dell’aeroporto. Peccato che 8 negozi su 10 non accettassero i coupon che, in ogni caso, non hanno alleggerito la stanchezza del viaggio e dell’attesa. Da aggiungere che con 15$ all’aeroporto di Los Angeles ci compri giusto due bottiglie d’acqua…
Ora voglio raccontare del viaggio in nave verso Pitcairn, vero obiettivo di questa avventura. Dei periodi trascorsi a Papeete e a Los Angeles ne parlerò prossimamente.
Quando al porto di Mangareva abbiamo visto un marinaio della Silver Supporter che esponeva il cartello “To Pitcairn via Silver Supporter” abbiamo avuto un tuffo al cuore. Ma allora è vero, ci siamo detti.
Saliti sulla Silver Supporter l’emozione era all’ennesima potenza ma…
…sono bastate le prime due ore di navigazione per appannare l’entusiasmo e pensare Ma chi ce l’ha fatto fare?! Ci siamo chiesti chi avesse osato chiamare Pacifico quell’oceano rabbioso, dalle onde minacciose che faceva oscillare la nave violentemente tanto da impedirci di stare in piedi. Infatti era d’obbligo stare seduti o sdraiati sul letto. Senza contare il malessere e la nausea inarrestabili nonostante l’assunzione preventiva di antiemetici e ai polsi i braccialetti antinausea. Sebastiano era uno straccio, a me è andata un pochino meglio. Diciamo che due giorni e mezzo in quelle condizioni, con pochi momenti di tregua, hanno affievolito l’entusiasmo. Ma, giunti a quel punto, non si poteva tornare indietro. L’entusiasmo è improvvisamente riemerso all’apparire di Pitcairn, l’isola sognata da anni, l’isola della ribellione e del mistero, della trasgressione, della solidarietà e dello spirito di comunità. Ma il luogo nasconde anche il buio, l’oscurità, la perversione di un tempo anche non molto lontano.
2… Continua
11 giugno 2024 at 01:00
… e comunque, lo spirito d’avventura che hai tu, non ce l’hanno persone che hanno 30 anni meno di te 🙂
11 giugno 2024 at 10:56
Hai colto in pieno la mia natura. Sì, certo, l’età non conta anche perché vedo certe persone (giovani e meno giovani) poco inclini all’avventura e alle eventuali sorprese che può riservare un viaggio fai da te. Vedi i crocieristi, i fan dei villaggi-vacanze, chi si fa organizzare i viaggi dalle agenzie, i superorganizzati. Io in collegio, purtroppo, ci sono stata per molti anni, non voglio riprodurre quella modalità che ha organizzato la mia vita senza appelli.