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Un’emozionante fatica……

Sono tornata da New York da poche ore dove, nonostante la frequenti  da 30 anni, ho vissuto nuove ed eccitanti emozioni. New York è proprio questo. Ho incontrato persone interessanti, rivisto vecchi amici, frequentato dei fantastici ristoranti vegani, visitato musei, ascoltato musica. Ho persino incontrato Isa Chandra Moskowitz nel suo ristorante di Brooklyn “Modern Love”, ho fatto due chiacchiere con lei e scattato un paio di foto. Insomma un soggiorno pieno ed eccitante.
Ma l’emozione più grande l’ho vissuta oggi quando ho ricevuto la notizia della stampa del mio libro.
Un’emozione tanto forte l’ho provata il giorno in cui ho ritirato dalla copisteria la mia tesi di laurea e il giorno in cui l’ho discussa. Avevo in tasca la boccetta di fiori di Bach “Rescue” che tenevo come un feticcio. La maneggiavo nervosamente sperando in un effetto anche solo al tatto….
Quando mi è stato proposto dalla casa Editrice Sonda di scrivere un libro di ricette ho pensato, lì per lì, che non sarei stata in grado. Non avevo mai scritto libri salvo, appunto, la tesi e non avrei saputo da che parte iniziare. Fortunatamente mi sono presa un paio di giorni di riflessione, decisivi per la scelta di accettare.
Mi sono ricordata, infatti, le parole di un mio professore universitario che disse a noi studenti  che scrivere una tesi sarebbe stato propedeutico per scrivere qualsiasi libro. Intendeva dire che aiutava ad acquisire un metodo.
Sono passati tanti anni da quei tempi e da quelle parole ma, riaffiorando nella memoria, sono state la spinta ad accettare.
E’ stato un lavoro a quattro mani: le mie due per cucinare di giorno e scrivere i testi a tarda sera/notte e quelle di mio marito Sebastiano per scattare centinaia di foto ai piatti.
La mia cucina è stata per tre mesi un campo di battaglia e il soggiorno un perenne set fotografico. Non ho potuto invitare nessuno per mancanza di spazio vitale, occupato da obiettivi, cavalletti, teli di sfondo, tovaglie e vari accessori.
Il tavolo e il banco della cucina perennemente occupati da ingredienti, attrezzi, accessori di ogni tipo.
I miei assaggiatori privilegiati – i miei nipoti, Tommaso e Andrea –  erano ogni giorno da noi per cercare di sbafare le preparazioni del giorno. Le loro critiche e apprezzamenti mi sono stati di grande aiuto per mettere a punto le versioni definitive delle ricette. Il giudizio dei bambini, candido e spontaneo, è stato essenziale.
Ora attendo i feedback di chi acquisterà ma, soprattutto, utilizzerà il mio libro mettendo in pratica le ricette.
Nella stesura del libro ho cercato di essere essenziale ma completa nelle descrizioni ma, sono disponibile a dare indicazioni se qualcosa risultasse poco chiaro.
Ringrazio fin d’ora chi mi sosterrà.

Ascoltando Dave Matthews e Tim Reynolds che saranno in plug&play a Milano al Teatro Arcimboldi il 7 aprile (abbiamo i biglietti da mesi….. 🙂  )

 

 


Salsiccia speziata in salsa di pomodorini ciliegini

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Rieccomi con un’altra ricetta. Domani la servirò a colazione al mio B&B.
Chissà se sarà apprezzata…. Domani ci saranno clienti norvegesi, britannici e tedeschi, abituati al salato di primo mattino. E tutti vegani!   Una soddisfazione indescrivibile.

Ingredienti (per 4 salsicce)
50 grammi di granulare di soia
120 ml di brodo vegetale
qualche goccia di  liquid smoke
75 grammi di preparato per seitan
1 cucchiaino raso di cipolla in polvere
uno spicchio di aglio fresco grattugiato
2 cucchiai di lievito alimentare
1 peperoncino secco, sbriciolato
1 cucchiaino di semi di finocchio ridotti in polvere
Sale e pepe

Preparazione
In un pentolino versare il brodo e il liquid smoke e portare a bollore.  Versare il granulare di soia, mescolare e coprire per un quarto d’ora.

Disporre il composto in una ciotola, aggiungere il preparato per seitan e tutti gli altri ingredienti.
Mescolare molto bene con le mani in modo che tutti gli ingredienti siano ben amalgamati.
Formare 4 palline da adagiare  al centro di altrettanti fogli di alluminio.
Con le mani dare una forma allungata a ciascuna pallina da avvolgere nel foglio di alluminio chiuso alle estremità come una caramella.

Accendere il forno a 200°C – Disporre le salsicce avvolte nell’alluminio in una teglia da forno – Cuocere per 35 minuti. Fare raffreddare le salsicce prima di rimuoverle dall’alluminio.

Ingredienti per la salsa
400 grammi pomodorini ciliegino
2 cucchiaini di olio evo
mezzo cucchiaino di chipotle (sostituire con paprica dolce)
sale

Preparazione
In una padella versare l’olio evo e i pomodorini tagliati a piccoli pezzi. Cuocere per 15 minuti mescolando di tanto in tanto. Aggiungere il chipotle (o la paprica dolce). Adagiare le salsicce tagliate a metà.
Coprire e lasciare cuocere per altri 10 minuti.
Servire con riso integrale, cous cous o patate lessate (in inverno anche con polenta).

Gustare lasciandosi rapire da Miles Davis in “Time after time”

 

 


Sunday vegan Jazz Brunch

Sin da piccola – direi ancora in culla – in casa si ascoltava Jazz. Il grandissimo cultore ed estimatore della musica afroamericana era Mario, mio padre. Mi portava ai concerti jazz a Milano, dove vivevamo.

Ho avuto la fortuna di andare ai concerti di Ella Fitzgerald, Duke Ellington, Miles Davis, Dizzie Gillespie, Max Roach e di altri grandissimi del Jazz.

Una musica che mi è davvero familiare e che rappresenta la colonna sonora di tutta la mia vita.
Dunque, è con grandissimo piacere ed emozione che sono felice di annunciare che ospiterò due musicisti Jazz al mio B&B a Torbole sul Garda. Si tratta di Martha J (voce) e Francesco Chebat (tastiere).
Sarà un’occasione per ascoltare musica di alto livello, american style, gustando un vegan brunch (preparato da me) come ho fatto spesso nei migliori Jazz Club di New York.

Martha J Sunday Jazz Brunch fb


Cappuccino muffin

Muffin

Ed ecco una ricetta, finalmente. Era davvero ora, vero?.
Me l’ha richiesta un’amica – la cara Alessandra –  e, lì per lì, pensavo di mandargliela via email.
Poi ho pensato che mi sarebbe piaciuto condividerla ed eccola qui.
E’ uno dei tipi di muffin più apprezzati tra quelli che sforno al B&B ed è quello che piace di più anche a Seb e a me.
La ricetta è tratta dal libro “Hearty vegan meals for monster appetites” di Celine Steen e Joni Marie Newman.
I libri americani di ricette sono in assoluto i migliori: per precisione nelle quantità, per l’elenco degli ingredienti che rispetta la sequenza nell’utilizzo, per descrizione del procedimento.

INGREDIENTI:
2/3 cup (160 ml) latte vegetale – io uso latte di riso
1/4 cup /60 ml) olio vegetale  – io uso semi di mais o girasole
1/2 cup (120 gr) yogurt di soia bianco
2 teaspoon (10 ml) aceto di mele
1/2 cup (88 gr) gocce di cioccolato fondente
1/2 cup polvere di cacao amaro, non zuccherato
1 cup (200 gr) zucchero di canna – io ne metto un po’ meno
2 tablespoons (6 gr) caffè istantaneo solubile
1/2 teaspoon sale
2 cups (250 gr) farina – io uso farina semintegrale
2 teaspoons (9 gr) lievito per dolci
2 teaspoons (9 gr) bicarbonato di sodio
zucchero a velo per decorare

PROCEDIMENTO:
Riscaldare il forno a 180°.
Disporre i pirottini di carta, precedentemente oliati,  nella teglia da muffin.

In una ciotola capiente versare il latte, lo yogurt, l’aceto, le gocce di cioccolato, il cacao in polvere, lo zucchero, la polvere di  caffè solubile e il sale.

In un’altra ciotola disporre la farina, il lievito, il bicarbonato.
Unire gli ingredienti secchi  a quelli umidi e mescolare bene l’impasto.

Disporre l’impasto nei pirottini.

Cuocere una ventina di minuti o fino a che, facendo la prova dello stuzzicadenti, questo non esce pulito.
Decorare con zucchero a velo.

Sono deliziosi con una bella cioccolata calda o un cappuccino, ascoltando  il sax di Sonny Rollins in live in Japan Falling in love with love.


Risotto allo spumante e caViale

risotto
E
‘ un piatto delicato e d’effetto oltre che molto semplice da realizzare che consiglio anche per stupire gli ospiti e – perché no? – per coccolarsi un po’.

Ingredienti per 4 persone:
280 grammi riso Thaibonnet integrale bio
1 scalogno
2 cucchiai di olio EVO
1 bicchiere e mezzo di Spumante
brodo vegetale
4 pomodorini ciliegino
1 cucchiaio di capperi sotto sale
2 cucchiai di caViale vegan Tangkorn dell’Ikea (non è da montare…. 😀  )
sale e pepe

Procedimento:
Soffriggere lo scalogno con l’olio. Aggiungere il riso e lasciarlo insaporire per un paio di minuti.
Aggiungere lo spumante e lasciare evaporare. Continuare la cottura con il brodo.
Qualche minuto prima della cottura aggiungere i pomodorini tagliati a spicchi, il caViale e i capperi.

Gustare ascoltando il grande, grandissimo Sonny Rollins in Alfie (1982)


Pane alla frutta secca

pane ai fichi

Questa è una ricetta nata come esperimento che, dai risultati, mi pare ben riuscito. Me l’ha suggerita la sensazione autunnale di questi giorni.
Si tratta di un pane con la frutta secca, ideale da consumare a colazione. Con il mio nuovo lavoro di locandiera, infatti, cerco sempre di inventare nuove ricette anche perché, se realizzassi sempre le stesse, mi annoierei a morte.

Ingredienti:
100 grammi di pasta madre rinfrescata il giorno prima
1 litro d’acqua
un cucchiaino di sale
un cucchiaino di zucchero
farina di segale integrale bio (*)
400 grammi fichi secchi
100 grammi albicocche secche
100 grammi gherigli di noci
(*) non ho indicato la quantità di farina perché la aggiungo finchè l’impasto diventa compatto ( resta sempre un po’ appiccicoso)

Procedimento:
Versare in un recipiente la pasta madre, l’acqua, il sale e lo zucchero e fare sciogliere bene tutti gli ingredienti.
Aggiungere, poco per volta, la farina e mescolare  fino ad amalgamarla bene.
Nel frattempo frantumare grossolanamente la frutta secca con un mixer e aggiungerla all’impasto.
Impastare bene con le mani in modo da distribuire uniformemente la frutta secca.
Ungere e infarinare due o tre (dipende dalla grandezza) forme da plumcake e versarvi il composto coprendo tre quarti della capienza del recipiente.
Mettere in forno (spento) a lievitare per almeno 4 ore.
Accendere, successivamente, il forno e cuocere da 50′ a 1 ora, a 180 gradi.
Far raffreddare, rimuovere dal recipiente  e servire.

pane ai fichi2

Ascoltando il sax di Julian “Cannonball” Adderly in Autumn leaves


Rieccomi…..con i Waffle al mais!!

waffle2

Rieccomi, dopo un periodo di intenso lavoro (matto e disperatissimo….)  ma anche di  impareggiabili soddisfazioni e gratificazioni.
Finalmente riesco a tirare un po’ il fiato e a soddisfare le numerose richieste dei molti ospiti del B&B – ma non solo – che mi hanno chiesto la ricetta dei waffle.
I waffle sono uno dei piattini caldi, serviti a colazione, che quotidianamente si avvicendano, al mio B&B, come  extrabuffet.
Si alternano con pancake, minidonut, crespelle….
La ricetta è tratta da uno dei miei libri preferiti: “Vegan brunch” di Isa Chandra Moskowitz.
Questa ricetta la dedico ad Alessandra, una deliziosa ragazzina che è stata ospite del B&B con i suoi genitori, altrettanto deliziosi.
Non potrò dimenticare la sua spontaneità nell’esclamare, dopo aver visto il piatto con il suo waffle: “Li adoro!”

Naturalmente per realizzare i waffle è necessario disporre del fattapposta….
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Ingredienti (per 6-7 waffle):
2 cup (*) di latte vegetale a scelta (io uso riso o mandorla autoprodotto)
1 teaspoon aceto di mele
1 cup e mezza di farina di mais fioretto (quella impalpabile)
1 cup farina, a scelta (io uso la zero ma anche integrale bio)
1 tablespoon(*) lievito per dolci (io uso polvere lievitante per dolci Baule Volante)
1/4 cup zucchero (io uso quello di canna)
1/4 cup olio di mais o girasole (la ricetta americana parla di canola oil)
1/2 teaspoon (*) di sale
Frutta fresca di stagione per guarnire
Sciroppo d’acero

(*) non è un vezzo nè un esterofilia (come mi hanno fatto più volte notare) non tradurre “cup” in “tazza” o “teaspoon” in “cucchiaino”. Le cup  e i teaspoon o i tablespoon sono vere e proprie misure di capacità.  L’alternativa sarebbe quella di scrivere il peso degli ingredienti ma, in questo caso, non li ho mai pesati…. Perdono!!

Procedimento:
Versare il latte in una ciotola e aggiungervi l’aceto di mele.
Lasciarlo da parte una decina di minuti  in modo che cagli un pochino (avverto che non caglia molto ma non importa).
In un grande recipiente versare tutti gli altri ingredienti secchi  (farina di mais, farina, polvere lievitante, sale e zucchero).
Aggiungere il latte – che si era lasciato da parte – e l’olio.
Mescolare bene con la frusta per evitare grumi.
Ungere leggermente con il pennello la piastra elettrica dei waffle e, quando è al massimo calore (nella mia si accende una spia), versare una dose di impasto in entrambe le “cavità”.
Abbassare la piastra e attendere 5 minuti (o secondo le istruzioni del costruttore).
Guarnire con frutta fresca e sciroppo d’acero!
Sto ascoltando uno dei pezzi di Dave Matthews Band che amo di più in assoluto, “Bartender” .
Mi ricorda di quando vivevo a New York, uno dei periodi più intensi ed elettrizzanti della mia vita anche se non il più facile e di quando frequentavo il bar The Bean, vicino a casa (ne ho scritto qui) e mi tuffavo nelle strepitose torte vegan!!!!

E poi oggi è il dodicesimo anniversario dell’attentato alle Torri Gemelle. Never forget 9/11!!  A dieci anni dalla tragedia ero a New York. Ne ho scritto qui.


Colazione da Titti

Il reportage di un’ospite speciale al mio B&B

ravanellocurioso

Cari Ravanelli, come state? Oggi voglio raccontarvi di un posto magico. Conoscete Torbole sul Garda?

DSC_4489Se ancora non ci siete stati, avete un motivo in più per andarci: il B&B La Casota … 100% VEGAN! la casotaUn bed and breakfast in cui perdersi e farsi cullare dalla bravissima Titti. Mi sono davvero sentita a casa e trattata da Regina.

Niente di meglio per ricaricare la spina e pensare positivo.

Titti offre ai suoi ospiti colazioni deliziose, in un trionfo di torte, strudel, muffin, pane di pasta madre, bagel, affettati e formaggi veg, frutta fresca, spremute, bevande … davvero, avete solo l’imbarazzo della scelta.

DSC_3819Ma c’è di più:

Titti prepara anche delizie calde sul momento, tra cui vanno citati i Waffle (qui a sinistra)

ed i Pancake (qui sotto!) davvero più buoni del pianeta. DSC_4513

(PS: le colazioni di Titti sono così buone, ma così buone, che ho sentito con le mie orecchie due “onnivori” complimentarsi…

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Incontro a Torbole sul Garda con la Dott.ssa Michela De Petris

Incontro Dott De Petris versione 2

Sono felice di annunciare questo evento che avrà luogo nel mio B&B  a Torbole sul Garda, sabato  22 giugno alle 16:00 e ringrazio la dott.ssa De Petris (Intervista QUI) per aver accettato il mio invito.
Dopo la trattazione ci sarà un ricco buffet vegan che, se il tempo lo consentirà, si potrà  gustare su una bella terrazza.
Spero in una partecipazione massiccia!!!
Riporto i recapiti per richieste di informazioni e/o prenotazioni:
eMail: info@lacasotavegan.it
Cell: 335 14 35 742
Cliccare “Parteciperò” sull’evento della mia pagina Facebook non equivale ad aver effettuato la prenotazione ma è solo un’ indicazione di massima.
Una precisazione organizzativa: Per prenotare è necessario inviare una mail all’indirizzo  indicato specificando  il numero dei partecipanti, il loro nome e un recapito telefonico.
Il pagamento della quota di partecipazione alle spese (30 euro a persona) può essere (via preferibile) versato in anticipo con bonifico bancario ( i dati li comunicherò, a richiesta, agli interessati) o, in alternativa, pagato al momento.
Poiché la dottoressa De Petris viene da Milano (circa 200 km da Torbole) devo avere la certezza del numero dei partecipanti almeno una settimana prima dell’evento in modo che, nell’eventualità non venisse raggiunto il numero minimo delle prenotazioni, possa avere il modo e il tempo di comunicare l’annullamento dell’iniziativa e restituire il denaro a chi ha effettuato il bonifico.
Speriamo di no!!!!!!!

E ora mi ascolto Dexter Gordon in “Blue Bossa


Fine pena: 1 marzo 2013

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Ieri ho dato le dimissioni!!! Lo stesso giorno in cui le ha date il papa….ma di me non hanno parlato… 🙂 – Il mio fine pena inizierà il primo marzo 2013.
Da oggi si volta pagina, a partire dalla grafica del blog!
Mi sento libera, leggera, oserei dire felice (posto che la felicità possa esistere allo stato puro). E la sensazione che provo è di libertà (che, guarda caso, è anche l’anagramma del mio cognome, con l’accento in prestito da quello di mio marito!).
Sì, ho dato le dimissioni da un posto invidiatissimo da molti perchè fisso, sicuro, garantito, a tempo indeterminato, da funzionario della Pubblica Amministrazione. Quindi, con un discreto stipendio, le malattie pagate, le ferie nel periodo desiderato, una certa autorevolezza, la possibilità (per me remota visto che non mi sono mai piegata a certe, diciamo, logiche….) di fare carriera.
Ho dato contemporaneamente anche le dimissioni da un abbraccio insopportabile, venefico, tossico e mortale  da parte di un Sistema che mi assoggettava alle sue esigenze di produttività, non alle mie di qualità della vita.
Ho voluto andarmene decidendo io la data e non lasciandola decidere a quel  Sistema che mi avrebbe asservita fino a quasi 70 anni (per i 25-30enni di oggi per molti più anni perché – ormai è un luogo comune – la vita si allunga…),  per poi costringermi a vivere gli ultimi anni in modo fragile, forse non in perfetta salute e con i soldi della pensione spesi in cure e badanti.
assistenza-anziani

Basta con l’asfissiante liturgia di gesti ripetitivi, di fastidiosi cerimoniali, di sgradevoli sopportazioni, di rospi ingoiati.camminare in cerchio

Basta correre pericolosi rischi di doversi trovare a rispondere a  yes man, dirigenti incapaci, raccomandati e servili o condividere spazi e tempi con colleghi leccaculo, perdigiorno, spie, raccomandati, frequentatori/ frequentatrici di letti in cambio di privilegi o promozioni e portaborse.
Basta con utenti maleducati, irrispettosi, arroganti che, come in una litania, spesso così ci apostrofavano “Vi paghiamo noi lo stipendio!” – e ai quali avrei voluto rispondere:  “Perché, di grazia, non ci date un aumento?
Basta con riunioni inutili, improduttive, intenzionalmente di facciata, autoreferenziali, inefficaci.
Basta dissipare la vita, l’anima e le energie  per un Sistema che in cambio del mio tempo, del mio lavoro, della mia vita, della mia salute mi dà solo denaro.
Basta con questo Sistema che crea costantemente nuovi  bisogni solo per  indurti a soddisfarli  lasciando credere che, assecondandoli, producano serenità.
Basta vivere la gioia effimera del venerdì e la leopardiana inquietudine della domenica pomeriggio pensando al rientro in ufficio.
Basta con questo Sistema che incita in modo subdolo solo al consumo, allo sperpero di denaro e alla dannazione per guadagnarlo,  in un pericoloso gioco di incontinenza consumistica e pericolosi ricatti.
stop
Naturalmente non me ne starò con le mani in mano ma cercherò, al contrario, di guadagnarmi da vivere facendo le cose che mi piacciono. Oltre che non sperperare e cercando di autoprodurre tutto ciò che posso.
Sarà una strada tutta in salita ma la affronterò con gioia e soddisfazione impagabili.
Mi occuperò del mio B&B (da aprile a ottobre) a Torbole sul Garda, continuerò a disegnare e realizzare gioielli.
Avrò anche più tempo per me, per la mia famiglia, per i miei amatissimi nipotini Tommaso e Andrea,
TommyAndrea
per i miei amici. Avrò più tempo per leggere, ascoltare musica, fare lunghe passeggiate con la mia cagnolina, oziare e abbandonarmi a pensieri vaganti.

Ringrazio mio marito Seb che in tutti questi mesi ha sopportato le mie inquietudini, le mie amarezze, le mie indecisioni, le mie lune storte e le mie bizze appoggiando sempre ogni mia iniziativa anche la più bizzarra e spericolata.
Ringrazio Barbara, la mia amatissima figlia che con l’impeto che la contraddistingue e senza giri di parole mi ha sempre esortata a scegliere la libertà ripetendomi in continuazione di dare le dimissioni..

Ringraziamenti molto speciali vanno a Moky,  Giusy e Roberto che mi hanno sempre sostenuta in questo difficile percorso che dura da un anno, fino alla decisione finale di ieri.

Ma un grazie molto speciale va a Simone Perotti che con i suoi libri  (che ho divorato, consumato, distrutto) “Adesso Basta”  e “Avanti tutta” mi ha dato la spinta finale al cambiamento.

E ora ascolto uno strepitoso Freddie Mercury in “The show must go on”